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  • Come è nato Facebook e che cos’è oggi

    Come è nato Facebook e che cos’è oggi

    Scopri come è nato Facebook e come è cambiato in 20 anni il Leader mondiale dei social network. Leggi la news.

    Buon compleanno Facebook! In occasione dei 20 anni del social network più utilizzato a livello globale, esploriamo insieme la sua storia e i momenti chiave che hanno permesso alla piattaforma di conquistare oltre 3 miliardi di utenti in tutto il mondo.

    Facebook: come è nato il Leader mondiale dei social network

    Come racconta la Repubblica, nell’ottobre 2003, lo studente di Harvard Mark Zuckerberg lanciò Facemash, un sito che raccoglieva le foto di tutti gli studenti dell’università e permetteva agli utenti di votare la loro preferita tra due messe a confronto.

    In poche ore, Facemash ottenne 22 mila click causando il crollo dei server universitari, la conseguente sospensione di Zuckerberg e la chiusura definitiva della piattaforma. 

    Ma se per Facemash era la fine, per Zuckerberg era solo l’inizio: pochi mesi dopo, il 4 febbraio 2004, lo studente di Harvard lanciò il sito thefacebook.com e, senza saperlo, cambiò per sempre la storia di Internet e il nostro modo di socializzare.

    In pochi anni, da Harvard a tutto il mondo

    L’enorme successo di Facebook tra gli studenti di Harvard spinse Zuckerberg e i suoi collaboratori ad estendere il servizio prima agli studenti di tutte le università, poi a quelli di tutti licei e infine, nel 2006, a tutte le persone con un’età superiore ai 13 anni. 

    Ciò permise alla piattaforma di passare, nel 2007, dalla 66esima alla settima posizione nella classifica dei siti più visitati al mondo, superando i social network allora più famosi come Netlog, MySpace e Windows Live Messenger, il client di messaggistica istantanea della Microsoft, molto popolare soprattutto in Italia, ve lo ricordate?

    Dal 2008, con l’avvento di Facebook in lingua italiana, Messenger perse lentamente popolarità a favore del nuovo social media che invece registrò più di 1 milione e 300 mila visite in pochi mesi.

    I momenti chiave della storia di Facebook

    Vediamo ora le tappe più significative della storia di Facebook, a partire dalla sua apertura al pubblico nel 2006: 

    • 2007: Lancio del Marketplace, un innovativo spazio per condividere annunci gratuiti

    • 2010: Introduzione del famoso tasto “Mi piace” che cambia il modo in cui gli utenti interagiscono con i contenuti

    • 2011: Lancio di Facebook Messenger come app separata e delle funzioni “chiamata vocale” e “videochiamata”

    • 2012: Acquisizione di Instagram

    • 2014: Acquisizione di Whatsapp

    • 2016: Lancio delle “Storie” e di Facebook Live per condividere momenti in diretta

    • 2018: Il caso Cambridge Analytica spinge Facebook a rivedere le politiche di sicurezza e protezione dei dati

    • 2021: Rebranding da Facebook a Meta: l’azienda cambia nome per riflettere la sua visione del Metaverso, ovvero uno spazio in cui convergono mondo fisico, realtà virtuale e realtà aumentata.

    • 2021: Nasce Meta Business Suite, uno strumento che permette agli imprenditori di gestire la propria comunicazione e l’advertising sia su Facebook che su Instagram. 

    Cos’è Facebook nel 2024?

    Molto più di un social network: Meta, grazie a Facebook, Whatsapp, Instagram e Messenger, rappresenta un vero e proprio ecosistema capace di connettere persone in tutto il mondo e dominare le classifiche globali delle piattaforme social più utilizzate. 

    Secondo We Are Social, oggi Facebook registra oltre 3 miliardi di utenti attivi in tutto il mondo, la maggior parte tra i 16 e 64 anni.

    In Italia, con un pubblico di circa 30 milioni di utenti, il social network è il 2° sito più visitato dopo Google, nonché il 2° social media più utilizzato dopo WhatsApp. Inoltre, si colloca nella top 5 delle ricerche più effettuate dagli italiani sul web. 

    Grazie all’audience così ampia e agli strumenti a favore della promozione aziendale, nel 2024 Facebook non è più solo un luogo di interazione sociale, ma è anche l’hub principale per la pubblicità, la messaggistica e il marketplace. 

    E nonostante gli scandali legati alla privacy e alle fake news, il social network continua a prosperare conquistando un pubblico sempre più vasto.

    Per altre news del settore, gustati il nostro blog!

  • L’intelligenza artificiale protagonista al CES 2024 di Las Vegas

    L’intelligenza artificiale protagonista al CES 2024 di Las Vegas

    L’AI è la protagonista del CES 2024 di Las Vegas. Scopri le principali novità della fiera internazionale per il settore marketing, tecnologico e automotive.

    Il Consumer Electronic Show (CES) di Las Vegas è la fiera di elettronica e informatica più grande del mondo, nonché la conferenza più attesa dell’anno per tutti i marketers e gli specialisti del settore digitale, tecnologico e automotive.

    Dal 9 al 12 gennaio, infatti, Sin City è palcoscenico di grandiose innovazioni destinate a rivoluzionare il modo in cui viviamo e consumiamo, oltre al nostro rapporto con i dispositivi elettronici, dai pc agli smartphone, dagli elettrodomestici ai gadgets per rendere la casa più smart e hi tech.

    Ma i protagonisti dell’edizione di quest’anno non sono le startup o gli stravaganti prodotti tecnologici: al CES 2024, la vera stella è l’intelligenza artificiale con i suoi algoritmi di machine learning in continua evoluzione.

    L’intelligenza artificiale è ovunque

    Focus della maggior parte delle conferenze e talk show, nonché principale attributo di numerosi prodotti all’avanguardia, l’intelligenza artificiale conquista la kermesse tecnologica di Las Vegas svelando nuove applicazioni che possono migliorare la sanità, sostenibilità, produttività delle aziende e tanto altro.

    “All on”, ovvero “Tutto acceso”, è infatti il claim del CES 2024 che anticipa una nuova stagione della tecnologia, fatta di frigoriferi che sfruttano l’AI per suggerire ricette in base agli ingredienti al loro interno, ma anche di dispositivi medicali per rilevare in maniera preventiva eventuali patologie.

    E tra le invenzioni tecnologiche più sorprendenti con intelligenza artificiale integrata, alla fiera internazionale spunta il robottino AI Agent di LG. Vediamo insieme di cosa si tratta.

    LG presenta il primo robot Smart Home

    La principale novità del CES 2024 per il settore tecnologico è il robottino Smart Home AI Agent di LG che è in grado di spostarsi per le varie stanze della casa e comprendere il linguaggio e le espressioni facciali umane.

    Il piccolo robot fornisce assistenza per regolare dispositivi di domotica o Internet delle cose (IoT) e può essere utilizzato anche per intrattenere i bambini e gli animali domestici.

    Ma le innovazioni non finiscono qui: gli oltre 4.000 espositori provenienti da tutto il mondo non hanno portato l’intelligenza artificiale solo nelle nostre case. Infatti, nei padiglioni espositivi di Las Vegas, l’AI sale anche a bordo delle autovetture e diventa parte integrante di numerosi accessori da indossare per portare sempre con sé assistenti virtuali come Chat GPT.

    Pc, smartphone e automobili del futuro

    Smartphone con schede grafiche in alta definizione, processori di ultima generazione per computer di marchi come Lenovo, Asus e Acer e design ultra moderni che puntano alla sottigliezza: al CES 2024, i brand più famosi e le startup emergenti hanno portato sorprendenti innovazioni nel mondo dell’informatica.

    Per quanto riguarda il settore automotive, invece, le principali novità riguardano le vetture elettriche di Honda e le soluzioni all’avanguardia per la guida autonoma e sicura proposte da Hyundai e Mercedes.

    A Las Vegas tante novità anche per il marketing

    Durante le conferenze e i talk show nelle sale espositive di Las Vegas, numerosi professionisti e brand di spicco hanno esplorato anche le potenzialità dell’intelligenza artificiale per il mondo del marketing e della comunicazione.

    L’AI, infatti, è uno strumento molto utile e in continua evoluzione che aiuta le aziende ad individuare i trend del mercato e il comportamento dei consumatori, così da pianificare campagne di advertising mirate e altamente performanti e molto altro per migliorare la comunicazione e le strategie aziendali.

    Presso i padiglioni della fiera internazionale, sono stati inoltre presentati tool all’avanguardia per creare contenuti audio e video di alta qualità, nonché foto e grafiche in alta definizione.

    Insomma, il Consumer Electronic Show del 2024 ha portato grandi rivoluzioni che segneranno il futuro di ogni ambito della nostra esistenza, sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni, rendendo ogni momento incredibilmente più smart.

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  • Scopri Gemini, l’innovativa AI di Google

    Scopri Gemini, l’innovativa AI di Google

    Gemini è l’innovativa intelligenza artificiale di Google: scopri tutte le caratteristiche e i vantaggi per aziende e programmatori.

    All’inizio di dicembre, Google ha lanciato Gemini 1.0: un nuovo modello di intelligenza artificiale finalizzato a migliorare le prestazioni di Bard, il famoso chatbot di Google.

    Secondo molti test effettuati, le performance avanzate di Gemini superano quelle di Chat GPT-4. Scopriamo insieme tutte le versioni disponibili della nuova AI per creare testi, immagini e video in alta definizione.

    Cos’è Gemini 1.0 e tutte le versioni disponibili

    Gemini 1.0 è un modello di intelligenza artificiale multimodale, anche detto di deep learning: si tratta di una tipologia di AI che è in grado di generare informazioni ricavando i dati da diverse fonti, per esempio da testi, immagini, audio, video e codici di programmazione.

    L’obiettivo di questo modello è quello di combinare tutte le informazioni ricavate dai vari input per comprendere al meglio il contesto e generare così risultati più precisi e completi.

    Attualmente, Google ha creato tre varianti di Gemini: Ultra, Pro e Nano. Le tre versioni differiscono per la dimensione del loro sistema di apprendimento automatico, più grande in Gemini Ultra (con 1,6 trilioni di parametri) e più piccolo in Gemini Nano (10 miliardi di parametri).

    Gemini Ultra, Nano e Pro: quale scegliere 

    Maggiore è il modello di apprendimento automatico, maggiore è la capacità dell’intelligenza artificiale di apprendere informazioni e generare risultati affidabili e creativi. 

    Proprio per questo motivo, Gemini Ultra è il modello più costoso in quanto è in grado di utilizzare ben 57 macro aree del sapere per risolvere operazioni elaborate e complesse in modo estremamente accurato. 

    Tuttavia, anche Gemini Pro, con i suoi 100 miliardi di parametri, è un’ottima scelta per generare contenuti originali e di alta qualità. Ad oggi, la versione Pro è disponibile gratuitamente su Google Bard e rappresenta quindi un grande aiuto per aziende e programmatori che vogliono rendere la propria attività più efficiente contenendo i costi.

    Per quanto riguarda Gemini Nano, invece, questo modello è disponibile solo sui dispositivi Google Pixel 8 Pro e permette di ottenere ottimi risultati in quelle operazioni più semplici e generiche.

    Quando arriva Gemini Ultra? 

    A differenza delle versioni Nano e Pro già in uso, Gemini Ultra arriverà su Bard all’inizio del 2024 con prestazioni avanzate che, secondo la stessa casa madre, supererebbero quelle di Chat GPT-4 di OpenAI, soprattutto nella matematica e nella codifica specializzata.

    Infatti, Jeff Dean, Capo Scienziato di Google, ha dichiarato che Gemini Ultra è il primo modello “a raggiungere prestazioni di umano esperto su MMLU in 57 soggetti con un punteggio superiore al 90%“.

    Per altre succulente novità digitali, scopri le ricette del nostro blog!

  • Threads: come funziona e le differenze con X (ex Twitter)

    Threads: come funziona e le differenze con X (ex Twitter)

    Lo scorso giovedì 14 dicembre, Threads ha fatto il suo ingresso anche in Europa, dopo il lancio nel resto del mondo avvenuto nel mese di luglio. Il motivo di questo ritardo? Le restrittive norme europee sulla privacy hanno richiesto un lungo periodo di adeguamento per il team di Meta.

    Ma andiamo al dunque, che cos’è Threads? In breve, è una piattaforma online che offre agli utenti la possibilità di condividere messaggi di testo in modo più articolato rispetto agli altri social network di Zuckerberg. Le funzionalità della nuova app sono molto simili a quelle di X di Elon Musk, tuttavia non mancano alcune fondamentali differenze che, secondo molti, potrebbero portare Threads a superare una volta per tutte l’ex Twitter.

    A cosa serve Threads e come funziona

    Vediamo ora le principali funzionalità del nuovo social network di Meta. Innanzitutto, all’interno della nuova piattaforma, gli utenti possono pubblicare messaggi di testo, chiamati “threads”, accompagnati da immagini e video fino a 500 caratteri. 

    L’esperienza è ricca e versatile: ogni utente ha la possibilità di condividere link a siti esterni, creare sondaggi e arricchire le proprie conversazioni con Gif e messaggi vocali utilizzando anche hashtag e menzioni per ripostare i contenuti di altri profili in modo semplice e rapido.

    Il nuovo social network offre inoltre la possibilità di scegliere tra il feed “Per te”, con contenuti selezionati dall’algoritmo, e il feed “Following”, con i threads delle persone seguite che compaiono in ordine cronologico. Infatti, un’altra caratteristica innovativa dell’app è la possibilità di seguire altri profili. 

    Threads Vs X: le due app a confronto

    Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Meta, definisce Threads come un’alternativa a Twitter nella sua versione originaria, ovvero prima delle modifiche introdotte da Elon Musk dopo averlo acquistato e ribattezzato “X” che hanno reso numerosi utenti insoddisfatti.

    Attualmente, le differenze principali tra Threads e X sono le seguenti: 

    • X offre la possibilità di inviare messaggi diretti, ovvero messaggi privati da un account ad un’altro, a differenza di Threads.

    • Gli utenti di Threads possono modificare gratuitamente un post una volta pubblicato entro 5 minuti, mentre questa funzione è a pagamento su X.

    • Nella nuova app di Meta, non ci sono limiti di visibilità dei post, mentre l’ex Twitter limita la visibilità dei “tweet” degli account non verificati.

    • Threads è collegato ad Instagram: questo è un aspetto molto importante per creatori e influencer perché possono avere il proprio network di Instagram già registrato su Threads, senza dover ricominciare da zero all’iscrizione.

    Threads arriva in Europa con l’ok dell’UE

    Dopo cinque mesi di attesa, l’UE ha finalmente approvato il lancio di Threads in Europa. Questo ritardo rispetto agli altri paesi del mondo, è stato causato dalle stringenti normative europee in materia di privacy e tutela dei dati personali, tra cui il Gdpr, il Digital Services Act e il Digital Markets Act. 

    Meta, infatti, ha dovuto dedicare parecchio tempo per comprendere il panorama normativo dell’UE al fine di garantire la piena conformità di Threads agli elevati standard di privacy e sicurezza vigenti in Europa. 

    E per rendere conforme il nuovo social network, Meta ha dovuto dare agli utenti europei la possibilità di utilizzare Threads anche senza collegare un profilo Instagram. Tuttavia, chi utilizzerà questa modalità, potrà soltanto visualizzare i contenuti e condividerli tramite link, ma non potrà pubblicare i propri threads o interagire con quelli degli altri lasciando commenti.

    Quale futuro può aspettarsi Threads?

    In appena 5 giorni dal lancio, Threads di Meta ha raggiunto i 100 milioni di iscritti, battendo Chat GPT, finora in testa, che aveva conquistato questo risultato in due mesi.

    Tuttavia, è ancora presto per dire se la nuova app di Zuckerberg è destinata ad essere un successo: infatti, ad agosto 2023, a solo un mese dalla sua uscita, il numero di utenti attivi su Threads è diminuito di circa l’80%.

    Nonostante ciò, il creatore di Meta si mostra fiducioso, affermando che nel social network verranno inserite delle novità in base alle preferenze degli utenti con l’obiettivo di dare vita ad una piattaforma sempre più aperta e accogliente.

    Quindi, che ne sarà di Threads? La nuova app riuscirà a prevalere sull’app di Musk? 

    Tutto dipende se le innovazioni proposte da Zuckerberg terranno alta l’attenzione degli utenti o meno.

    Per altre novità nel settore, sfoglia il nostro ricettario!

  • Brand image: la guida per definire l’identità del tuo brand

    Brand image: la guida per definire l’identità del tuo brand

    Posizionamento e brand image: in che modo l’immagine della tua azienda può influire sulla percezione dei tuoi clienti? Scoprilo in questa news!

    L’immagine del marchio, o brand image, rappresenta l’identità visiva e percepita di un’azienda. È ciò che consente ai consumatori di riconoscerla, differenziarla dai concorrenti e creare un legame emotivo con essa.

    La brand image è quindi fondamentale per costruire una presenza di successo sul mercato e ottenere una posizione distintiva nella mente dei consumatori.

    Per creare una brand image efficace, è necessario considerare diversi aspetti chiave e curare ogni dettaglio. Ecco una guida dettagliata che illustra come definire l’identità del tuo brand.


    Moodboard

    Primo step fondamentale per realizzare una brand image vincente, un moodboard è una tavola visiva che raccoglie immagini, colori, font, texture e altri elementi che rappresentano l’atmosfera e lo stile desiderati per il tuo brand.

    È uno strumento utile per ottenere una visione chiara dell’immagine che desideri trasmettere e creare una base solida per il resto degli elementi visivi del marchio.


    Logo

    Come noto, il logo è l’elemento visivo distintivo di ogni brand, rappresenta la sua personalità, i suoi valori e la sua promessa.

    È essenziale che il logo sia riconoscibile, memorabile e rappresenti al meglio l’essenza del tuo business. Investire in un design professionale del logo è infatti decisivo nel creare una brand image forte e duratura, capace di fare la differenza nel proprio settore di riferimento.


    Definizione font e palette

    La scelta dei font e dei colori giusti è cruciale per trasmettere il tono e lo stile del tuo brand. I font devono essere coerenti con la personalità e il concept della tua attività, mentre la palette dei colori dovrebbe riflettere i valori e creare un’armonia visiva.

    Per una brand image coerente, quindi, è indispensabile definire un set di font e una palette di colori che saranno utilizzati in tutti i materiali di branding.


    Biglietti da visita

    I biglietti da visita sono uno strumento di comunicazione essenziale per le aziende: devono infatti rappresentare la brand image in modo professionale e fornire le informazioni di contatto in modo chiaro ed immediato, restando sempre coerenti con il resto del marchio.


    Firma email

    La firma email è un dettaglio spesso trascurato ma importante per trasmettere l’immagine del tuo brand in ogni comunicazione via email.

    Una firma email include il tuo logo, i tuoi dati di contatto e, se appropriato, elementi visivi che richiamano il tuo brand. Tutto ciò contribuirà a creare coerenza visiva e a rafforzare l’identità del tuo marchio.


    Cartellette, block notes e buste

    Che siano block notes, cartellette o buste personalizzate, tutti questi strumenti offrono un’opportunità per estendere la tua brand image oltre i confini digitali.

    Per sfruttarne al meglio le potenzialità, utilizza font, colori e loghi coerenti con il resto dell’identità visiva: l’unione di questi dettagli, infatti, contribuirà ad accrescere il valore percepito della tua azienda.


    Company profile, carta intestata e grafiche coordinate per i social

    Questi strumenti sono fondamentali per presentare il tuo brand in modo completo e professionale.

    La company profile dovrebbe riflettere l’essenza del tuo business e fornire una panoramica delle tue attività e dei tuoi valori.

    La carta intestata e le grafiche coordinate per i social media, invece, devono essere progettate in modo tale da trasmettere coerenza visiva e messaggi chiari sul tuo brand.


    Non solo visual: con la brand image rafforzi il legame con il tuo target

    La brand image richiede quindi coerenza e coesione in tutti gli aspetti visivi dell’azienda, così da contribuire alla creazione di un’immagine forte e riconoscibile per i Clienti.

    Investire tempo ed energie nella definizione e nella cura di ogni dettaglio, infatti, assicurerà al marchio notorietà oltre che il rafforzamento del legame con il suo pubblico, aspetto fondamentale per crescere e migliorare il posizionamento della propria attività.

  • Direttiva Omnibus: quello che devi sapere se hai un ecommerce

    Direttiva Omnibus: quello che devi sapere se hai un ecommerce

    Cosa cambia con la Direttiva UE Omnibus per chi ha un ecommerce? Scopri in questa news le novità introdotte a tutela dei consumatori, leggi l’approfondimento.

    Il 1° luglio 2023 è entrata ufficialmente in vigore anche in Italia la Direttiva UE 2019/2161, conosciuta come “Direttiva Omnibus”.

    Questa direttiva recepisce la nuova normativa europea per la tutela dei consumatori nel commercio B2C, focalizzandosi sulle pratiche commerciali scorrette e sulle clausole vessatorie.

    Le due principali aree di interesse per le aziende riguardano la comunicazione di riduzione dei prezzi e le pratiche commerciali scorrette e, nello specifico, in questo articolo scopriremo cosa cambia per chi ha un ecommerce con l’introduzione della nuova Direttiva.


    Comunicazione di riduzione dei prezzi

    Con la nuova normativa, ogni comunicazione riguardante sconti o riduzioni di prezzo deve indicare il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti l’applicazione della riduzione.

    Questo significa che le aziende devono fornire un riferimento chiaro al prezzo precedente affinché i consumatori possano valutare effettivamente l’entità dello sconto.


    Quali annunci sono attenzionati dalla Direttiva Omnibus

    La disciplina si applica ad annunci come “saldi“, “offerte speciali“, “Black Friday“, “acquista oggi e non paghi l’IVA“, “vendite promozionali” e “liquidazione“.

    Tuttavia, ci sono annunci che non sono interessati dalla Direttiva, come ad esempio per gli annunci: “vendite sottocosto“, “prezzi di lancio“, offerte combinate o soggette a condizioni (come ad esempio l’offerta “3×2”) e offerte personalizzate (come le promozioni legate a programmi fedeltà o a Marketing Automation).

    A tal proposito, secondo quanto previsto dalla Direttiva, è comunque richiesto indicare nelle informazioni pre-contrattuali che i prezzi sono personalizzati sulla base di un processo decisionale automatizzato.

    La nuova normativa si applica agli annunci di riduzione di prezzo su tutti i canali distributivi e comunicativi, sia online che offline. Tuttavia, gli e-commerce B2C sono particolarmente colpiti, poiché devono intervenire sulle etichette e sui prezzi esposti negli shop online per adeguarsi alle nuove disposizioni.


    Pratiche commerciali scorrette

    La Direttiva Omnibus amplia, inoltre, la lista delle pratiche considerate scorrette. Alcuni esempi includono la vendita di beni con “dual quality”, ossia la proposta di beni con packaging identico ma diversa qualità, l’omissione del fornitore terzo di prodotti negli e-commerce, l’omissione dei parametri di classificazione nelle ricerche (ad esempio sui Marketplace), la mancata segnalazione degli annunci pubblicitari a pagamento e le recensioni non veritiere.


    Le novità riguardanti le recensioni

    Per quanto riguarda le recensioni dei consumatori accessibili agli altri utenti, sarà necessario indicare se e come le recensioni provengono da acquirenti reali e dotarsi degli strumenti e dei metodi per dimostrare la veridicità delle stesse.

    Saranno ammesse alcune pratiche, come richiedere ai clienti effettivi di inviare una recensione, selezionare le recensioni positive (avvertendo che si tratta di una selezione) e indicare se la recensione è stata richiesta dall’azienda.


    E il tuo ecommerce…è a norma?

    La Direttiva Omnibus rappresenta, alla luce delle novità introdotte, un notevole cambiamento per le aziende e i professionisti che lavorano con il proprio ecommerce, strumento ormai fondamentale per vendere i propri prodotti o servizi online.

    Nell’applicazione pratica della nuova normativa, però, è sempre bene ricevere l’assistenza di un esperto per evitare di incorrere in sanzioni e, quindi, danneggiare la propria attività.

    Se non hai ancora messo a norma il tuo ecommerce e desideri uno strumento efficiente, sicuro e a norma di legge, contatta gli Specialist Mr Keting, insieme a noi i saldi estivi sono tutta un’altra storia.

  • Cybersecurity e Ai: scenario, rischi e opportunità

    Cybersecurity e Ai: scenario, rischi e opportunità

    Si riaccende il dibattito internazionale relativo a Ai e cybersecurity. Tra allarmi degli esperti e rassicurazioni, quanto manca al punto di non ritorno?

    L’intelligenza artificiale torna protagonista del dibattito pubblico dopo qualche settimana di apparente calma: il ritorno in Italia di ChatGPT insieme con la conferenza RSA appena conclusa a San Francisco, hanno infatti riacceso la discussione che da inizio anno imperversa un po’ ovunque.

    Se di intelligenza artificiale si parla ufficialmente da oltre 40 anni, è solo da pochi mesi che l’argomento desta numerose e, considerati i rischi, motivate, preoccupazioni tra addetti ai lavori e non solo.

    Quali sono quindi pericoli e benefici che l’Ai potrebbe avere nella quotidianità di aziende, liberi professionisti e attività commerciali in genere? Quale il suo impatto sulla cybersicurezza? Proviamo a fare il punto qui.


    Le (nuove) carte in tavola

    A dare una definizione per il fenomeno Ai è il direttore della cybersecurity dell’Agenzia per la sicurezza nazionale statunitense (Nsa) Rob Joyce che, in occasione della RSA ha dichiarato la nuova tecnologia una vera e propria esplosione non ancora completata.

    Impossibile secondo Joyce non considerare il rapporto tra Ai e malware: la difesa dei sistemi informatici e gli strumenti a disposizione, in questo senso, cambiano totalmente di prospettiva rispetto a quanto finora conosciuto.

    Nel delineare lo scenario prossimo futuro, infatti, è impossibile non interrogarsi sul ruolo degli hacker nello sviluppare e distribuire malware capaci di mettere a soqquadro i più sofisticati sistemi del settore pubblico e privato.

    Sfruttando la tecnologia Ai, infatti, i malintenzionati hanno la possibilità di automatizzare gli attacchi, producendo effetti catastrofici a caduta con importanti ripercussioni per TUTTI.


    Tra preoccupazioni degli esperti e pericoli concreti

    A mettere in guardia sui rischi di ulteriori sviluppi dell’AI è proprio il suo padrino, Geoffrey Hinton che, dopo 10 anni in Google come responsabile delle attuali intelligenze artificiali, inverte la rotta e consegna le dimissioni dichiarando che “la tecnologia può essere pericolosa”.

     Oltre al padrino dell’Ai, sono stati numerosi e altrettanto qualificati gli esperti che negli ultimi mesi hanno messo in guardia circa i potenziali pericoli dello sviluppo dell’Ai, come, appunto, il rapporto tra Ai e malware.

    Benché i chatbot Ai siano incapaci di sviluppare da zero nuovi malware, infatti, bisogna considerare il fatto che gli hacker potrebbero modificare malware esistenti proprio con l’Ai, allo scopo di modificarne caratteristiche e comportamento.

    Se questo dovesse accadere, gli attuali strumenti di cybersicurezza, come gli antivirus, non sarebbero in grado di riconoscerli e quindi nemmeno di segnalarne la versione, producendo danni irreparabili verso sistemi informatici dei più evoluti.


    L’Ai che fa bene ad aziende, PMI e industria 4.0

    Al centro del dibattito internazionale, però, anche le opportunità che l’intelligenza artificiale è senza dubbio capace di assicurare per la crescita e lo sviluppo del sistema economico.

    Primo tra tutti in materia di cybersicurezza, l’aspetto di acceleratore della difesa: avvalendosi infatti delle caratteristiche specifiche dell’Ai, tra le quali analisi e automazione dei grandi dati, è possibile individuare modelli di sfruttamento delle vulnerabilità, fornendo così aiuto concreto alle imprese per definire le priorità relative alla sicurezza.

    Ulteriore aspetto positivo insito nella tecnologia Ai, ad esempio, la possibilità di automatizzare processi relativi al customer service, come testimonia Mr Askme, l’assistente virtuale frutto della collaborazione tra Mr Keting e Open Ai che supporta i clienti e aiuta PMI a raggiungere i propri obiettivi in tutta sicurezza.

    L’industria 4.0, infine, già da anni vicina alle innovazioni proprie dell’intelligenza artificiale, potrebbe ulteriormente incrementare il livello di cybersicurezza fino ad arrivare, chissà, a non doversene più preoccupare.

  • Un capitolo Bellissimo: la nuova casa Feralpisalò by Mr Keting

    Un capitolo Bellissimo: la nuova casa Feralpisalò by Mr Keting

    Feralpisalò si prepara per la serie B con il nuovo ecosistema digitale realizzato nel nostro headquarter a Costa Volpino. Scopri il progetto firmato Mr Keting.

    La stagione calcistica si è conclusa sabato 22 aprile, anche se le belle notizie circolano da un po’, rispettivamente dall’8 aprile, data di promozione diretta per la serie B, e dallo scorso dicembre, quando abbiamo posato la prima pietra per il nuovo progetto che ci ha visti protagonisti.

    Molto più di un sito web, per Feralpisalò abbiamo realizzato un vero e proprio ecosistema digitale capace di soddisfare tutte le esigenze del club, dei suoi tifosi, dei partners e della stampa.

    A breve online, la nuova casa dei Leoni del Garda è un ambiente smart a supporto del team Feralpisalò nell’affrontare questa incrediBile avventura senza più doversi preoccupare di niente.


    Il nuovo ecosistema digitale Feralpisalò

    La richiesta del club era quella di costruire una nuova piattaforma digitale, solida e di ultima generazione, per accogliere in un unico ambiente di proprietà i vari attori del mondo Feralpisalò.

    Il concept dell’intero progetto si ispira ai top club europei, sia da un punto di vista dell’immagine sia a livello tecnologico, tale da supportare il team marketing nelle attività quotidiane di oggi e di domani.

    Aspetto fondamentale del nuovo ecosistema, infatti, la creazione di automatismi e gli alti standard di sicurezza garantiti, fattori indispensabili per permettere ai professionisti della comunicazione Feralpisalò di concentrare le energie sulla crescita del club.


    Statistiche in tempo reale

    Uno degli automatismi introdotti riguarda le statistiche sempre aggiornate relative a calciatori, campionati e partite con match center e match report.

    Grazie alla tecnologia di interconnessione con le più importanti banche dati sportive, infatti, i risultati dei leoni del Garda saranno disponibili in tempo reale e in modo automatico a tutti i tifosi, la stampa e agli addetti ai lavori.


    Feralpisalò Tv

    Come anticipato, il nuovo ecosistema Feralpisalò prevede anche una sezione dedicata ai video caricati dalla società, come interviste o highlights delle partite, in un ambiente sicuro e di esclusiva proprietà.

    Rispetto al passato, infatti, la società disporrà di uno strumento indispensabile per condividere con il proprio pubblico contenuti di qualità in uno spazio targato Feralpisalò e non più presso piattaforme terze.


    Area accrediti stampa

    Nella nuova casa digitale dei leoni del Garda i professionisti del mondo della comunicazione avranno un’area dedicata in cui richiedere gli accrediti in modo semplice e veloce.

    Grazie agli automatismi sviluppati, infatti, i processi riguardanti la stampa sono stati ottimizzati e migliorati, tale da consentire maggiore facilità nell’intera gestione.


    Implementazione biglietteria

    All’interno dell’ecosistema Feralpisalò, inoltre, i tifosi avranno la possibilità di acquistare i biglietti delle partite in casa senza dover accedere a piattaforme terze, aspetto questo che aumenta il traffico al sito e, di conseguenza, il suo posizionamento organico.


    Area partner

    Ulteriore novità relativa all’ecosistema digitale Feralpisalò l’area partner arricchita da contenuti dedicati per ciascuna attività, comprensivi di tutti i contatti e i riferimenti aziendali.

    Grazie a questa nuova sezione, il club intende promuovere al meglio i partner che decidono di entrare a far parte del mondo Feralpisalò, offrendo, tra l’altro, accesso esclusivo ad iniziative dedicate al network B2B.


     E-commerce

    Per rafforzare l’immagine del club e il legame con la propria community, la piattaforma Feralpisalò si completa di un modulo e-commerce dove i supporters potranno acquistare in pochi clic tutto il merchandising ufficiale verde-blu.

    Ciò che tra poco vedrà la luce, quindi, è uno strumento che scende concretamente in campo con i leoni del Garda per sostenere la squadra e la società in questa nuovo, emozionante e Bellissimo capitolo della loro storia.

  • Rebranding 2023: fotografia di una metamorfosi

    Rebranding 2023: fotografia di una metamorfosi

    Un nuovo capitolo, un processo di rinnovamento che continua, energia che si trasforma: per Mr Keting il rebranding 2023 è la stagione del giusto rumore.

    A volte per cambiare la propria immagine serve un’occasione speciale, altre basta guardarsi allo specchio e notare quella nuova ruga sul viso o ancora accorgersi che quel vestito che tanto ci faceva sentire a nostro agio, ora non ci appartiene più.

    E non è forse proprio il momento in cui ci accorgiamo che qualcosa è cambiato che quel qualcosa ci appare così profondamente lontano da noi, dai nostri valori e dai nostri obiettivi?

    Se il rinnovamento fa da sempre parte del sistema al quale apparteniamo, perché un rebranding dovrebbe rappresentare qualcosa di diverso, di astratto, di dis-umano?

    Ce lo siamo chiesti anche noi e, plagiati dall’elegante forza della natura, ci siamo trasformati in qualcosa di nuovo, di migliore, di spiccatamente unico.


    Non è un volto nuovo, è un volto al naturale

    Così come si accettano i temporali e le rischiarite, così abbiamo accolto le trasformazioni che ci hanno visti protagonisti come uomini, donne e professionisti di questo settore in continua mutazione.

    Abbiamo tolto qualsiasi maschera o filtro, messo un punto fermo nella storia della nostra evoluzione, aperto gli occhi nei confronti dell’inevitabile rottura della crisalide e abbracciato l’imminente metamorfosi con consapevolezza e maturità.

    Questo rebranding ci ha quindi messo a nudo, togliendo ogni orpello superfluo al chiaro messaggio del quale siamo portavoce: le buone maniere, il buon gusto, l’Italian Netiquette.  


    Un rebranding di forma e sostanza

    Un nuovo tratto, più essenziale e deciso, insieme con le competenze e la piena conoscenza delle regole del gioco, fanno di Mr Keting un’agenzia capace di offrire sì soluzioni digitali altamente innovative, ma anche fatte di buon senso, di concretezza, di piedi per terra.

    Perché non sono infondo equilibrio, radici profonde e gentilezza a guidarci tra le forze che governano questo mondo? E chi siamo noi, per resistere a tale richiamo?

    Avremmo potuto, forse, ma non fa certo parte della nostra natura raccontare storie differenti da quelle che viviamo in prima persona.

     

    Benvenuto 2023, bentornato Mr Keting

  • Digital Branding: come costruire il Brand di una PMI

    Digital Branding: come costruire il Brand di una PMI

    Il Brand aiuta le aziende B2B a dimostrare le proprie competenze e vincere la concorrenza. Ecco come costruirlo perché sia efficace e strategico.

    Il Branding è il processo che porta alla costruzione di un Brand, non tanto sulla carta quanto nel cuore dei clienti. Le aziende B2C l’hanno capito ormai da tempo, ma anche chi lavora nel B2B può costruire una propria identità, anzi. Se il processo di costruzione del Brand passa per il web e diventa Digital Branding, le PMI lombarde possono uscire dal loro mercato regionale e aprirsi a nuove collaborazioni sia in Italia che all’estero. Scopriamo insieme come si fa Digital Branding e cosa ti serve per costruire il Brand della tua attività.


    Il Brand va ben oltre un logo

    Spesso le PMI pensano che il Brand sia solo l’ennesima parola inglese per indicare il proprio logo, ma c’è molto di più. Un Brand è il modo in cui il mercato percepisce un’azienda e comprende sia i colori, il font e il pittogramma del logo, ma anche tutti i valori che questi simboli portano con sé nell’immaginario degli utenti.

    Prendiamo un esempio pratico: quando vediamo il simbolo Ferrari, ma anche BMW o Audi, non ci soffermiamo tanto sull’uso dei colori – giallo, bianco/azzurro, argento – , o ai simboli – un cavallino, una scacchiera, 4 cerchi – ma la nostra mente va subito verso un significato più profondo che include velocità, tecnologia, sicurezza, affidabilità. Ecco, questo è un Brand.


    I requisiti per fare Digital Branding

    Fare Digital Branding significa costruire la propria immagine in Rete, ma anche in questo caso bisogna andare oltre al significato letterale del termine e capire cosa questo inglesismo comporta per le PMI.

    Un’azienda B2B di Bergamo, di Brescia o di qualsiasi altra provincia italiana che decide di fare Digital Branding, deve avere alcuni requisiti e valori che sono imprescindibili per costruire un Brand di successo:

    • Deve riconoscere nella Rete uno strumento utile per promuovere la propria attività
    • Deve aver ben chiari i suoi punti di forza e di debolezza
    • Deve essere disposta ad investire per diventare un riferimento di mercato
    • Deve farsi supportare da un team di specialisti della comunicazione

    Se credi in almeno 2 due punti appena descritti, puoi ritenerti un’azienda Smart e hai buone possibilità di costruire un brand efficace. Sei pronto a sapere come fare? Iniziamo!


    Come costruire un Brand B2B

    Il processo di costruzione di un Brand B2B è uguale a quello di un Brand B2C: i clienti percepiscono il Brand nel momento in cui lo conoscono, ci hanno interagito e hanno ben chiari i valori che esso veicola.

    Il riconoscimento di un Brand avviene in modo graduale e spontaneo, ma le aziende possono attivare strategie di Digital Marketing per incrementare questo processo. Ecco gli aspetti fondamentali per fare Digital Branding e costruire il proprio Brand:

    – Fatti conoscere

    Il punto zero per la costruzione di un Digital Brand è la sua diffusione. L’80% degli utenti sia B2B che tu B2B quando viene in contatto con un marchio, un nome o uno slogan, per prima cosa va on line a vedere a cosa si riferisce. Se on line trova un riferimento, approfondisce la conoscenza di marca e impara a riconoscere il Brand, se non trova nulla, la marca sfumerà nella memoria, e con essa le tue possibilità di acquisire un nuovo cliente.

    Aprire una pagina Facebook e abbandonarla a se stessa o avere un sito web con 5 pagine non è Digital Branding. Digital Branding è impegnarsi ogni giorno per condividere contenuti interessanti che accorciano le distante tra i clienti e le aziende.

    Giulia Agliardi 

    – Instaura relazioni

    Dietro ad ogni CEO, ad ogni AD, ad ogni responsabile acquisti, c’è una persona in carne ed ossa. Usciamo dal pregiudizio che quando si tratta di aziende B2B le relazioni umane sono superate e impariamo a dialogare con i nostri clienti, ascoltare le loro richieste, condividere i loro obiettivi, e dimostriamo loro che la nostra attività ha la risposta di cui hanno bisogno. Più creiamo relazioni con i nostri partner in affari, più facciamo conoscere il nostro nome e inneschiamo quel processo che porta alla creazione di un Brand forte.

    – Mantieni un’immagine coordinata

    Quando comunichi in Rete e fuori dalla Rete, cerca di mantenere sempre un’immagine coordinata dal punto di vista dello stile, del tono di voce, degli argomenti trattati. Per trasformare la tua marca in un Brand, gli utenti devono imparare a riconoscere al primo sguardo i tuoi valori attraverso la tua immagine, e se la tua immagine cambia di continuo, questa magia difficilmente accade.

    Molte PMI B2B di Bergamo e Brescia si basano su valori forti, ma per fretta o distrazione non hanno costruito una loro immagine univoca. Dai biglietti da visita con il vecchio logo, a pagine Social che hanno nomi simili ma mai uguali, questo modo di comunicare disorienta l’utente. In Mr Keting costruiamo Brand univoci proprio per non lasciare spazio a fraintendimenti.

    Paolo Cristini

    – Affidati ai professionisti

    Ti sei mai chiesto cosa c’è dietro i grandi nomi dell’industria italiana? Quello che spesso chiamiamo logo e consideriamo un Brand è la somma di valori, aspetti grafici e strategie di promozione che non sono mai scelte per caso. Se vuoi che il tuo marchio diventi un Brand nel tuo settore, rappresenti i tuoi valori e ti aiuti a dimostrare chi sei: affidati a degli specialisti della comunicazione.


    In Mr Keting abbiamo una squadra di grafici, copywriter ed esperti di marketing che ti aiutano a costruire il tuo Brand, lo diffondono in Rete e lo trasformano in un riferimento per tutti i tuoi clienti, vecchi e futuri.

     

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