Categoria: DIGITAL MARKETING

DIGITAL MARKETING

Promuoviamo il tuo brand e i tuoi servizi sfruttando al meglio i canali digitali. Strategia, dati e creatività guidano ogni nostra scelta.

Il nostro obiettivo è aumentare la tua visibilità online trasformandola in risultati concreti.

  • Direttiva Omnibus: quello che devi sapere se hai un ecommerce

    Direttiva Omnibus: quello che devi sapere se hai un ecommerce

    Cosa cambia con la Direttiva UE Omnibus per chi ha un ecommerce? Scopri in questa news le novità introdotte a tutela dei consumatori, leggi l’approfondimento.

    Il 1° luglio 2023 è entrata ufficialmente in vigore anche in Italia la Direttiva UE 2019/2161, conosciuta come “Direttiva Omnibus”.

    Questa direttiva recepisce la nuova normativa europea per la tutela dei consumatori nel commercio B2C, focalizzandosi sulle pratiche commerciali scorrette e sulle clausole vessatorie.

    Le due principali aree di interesse per le aziende riguardano la comunicazione di riduzione dei prezzi e le pratiche commerciali scorrette e, nello specifico, in questo articolo scopriremo cosa cambia per chi ha un ecommerce con l’introduzione della nuova Direttiva.


    Comunicazione di riduzione dei prezzi

    Con la nuova normativa, ogni comunicazione riguardante sconti o riduzioni di prezzo deve indicare il prezzo più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti l’applicazione della riduzione.

    Questo significa che le aziende devono fornire un riferimento chiaro al prezzo precedente affinché i consumatori possano valutare effettivamente l’entità dello sconto.


    Quali annunci sono attenzionati dalla Direttiva Omnibus

    La disciplina si applica ad annunci come “saldi“, “offerte speciali“, “Black Friday“, “acquista oggi e non paghi l’IVA“, “vendite promozionali” e “liquidazione“.

    Tuttavia, ci sono annunci che non sono interessati dalla Direttiva, come ad esempio per gli annunci: “vendite sottocosto“, “prezzi di lancio“, offerte combinate o soggette a condizioni (come ad esempio l’offerta “3×2”) e offerte personalizzate (come le promozioni legate a programmi fedeltà o a Marketing Automation).

    A tal proposito, secondo quanto previsto dalla Direttiva, è comunque richiesto indicare nelle informazioni pre-contrattuali che i prezzi sono personalizzati sulla base di un processo decisionale automatizzato.

    La nuova normativa si applica agli annunci di riduzione di prezzo su tutti i canali distributivi e comunicativi, sia online che offline. Tuttavia, gli e-commerce B2C sono particolarmente colpiti, poiché devono intervenire sulle etichette e sui prezzi esposti negli shop online per adeguarsi alle nuove disposizioni.


    Pratiche commerciali scorrette

    La Direttiva Omnibus amplia, inoltre, la lista delle pratiche considerate scorrette. Alcuni esempi includono la vendita di beni con “dual quality”, ossia la proposta di beni con packaging identico ma diversa qualità, l’omissione del fornitore terzo di prodotti negli e-commerce, l’omissione dei parametri di classificazione nelle ricerche (ad esempio sui Marketplace), la mancata segnalazione degli annunci pubblicitari a pagamento e le recensioni non veritiere.


    Le novità riguardanti le recensioni

    Per quanto riguarda le recensioni dei consumatori accessibili agli altri utenti, sarà necessario indicare se e come le recensioni provengono da acquirenti reali e dotarsi degli strumenti e dei metodi per dimostrare la veridicità delle stesse.

    Saranno ammesse alcune pratiche, come richiedere ai clienti effettivi di inviare una recensione, selezionare le recensioni positive (avvertendo che si tratta di una selezione) e indicare se la recensione è stata richiesta dall’azienda.


    E il tuo ecommerce…è a norma?

    La Direttiva Omnibus rappresenta, alla luce delle novità introdotte, un notevole cambiamento per le aziende e i professionisti che lavorano con il proprio ecommerce, strumento ormai fondamentale per vendere i propri prodotti o servizi online.

    Nell’applicazione pratica della nuova normativa, però, è sempre bene ricevere l’assistenza di un esperto per evitare di incorrere in sanzioni e, quindi, danneggiare la propria attività.

    Se non hai ancora messo a norma il tuo ecommerce e desideri uno strumento efficiente, sicuro e a norma di legge, contatta gli Specialist Mr Keting, insieme a noi i saldi estivi sono tutta un’altra storia.

  • Cybersecurity e Ai: scenario, rischi e opportunità

    Cybersecurity e Ai: scenario, rischi e opportunità

    Si riaccende il dibattito internazionale relativo a Ai e cybersecurity. Tra allarmi degli esperti e rassicurazioni, quanto manca al punto di non ritorno?

    L’intelligenza artificiale torna protagonista del dibattito pubblico dopo qualche settimana di apparente calma: il ritorno in Italia di ChatGPT insieme con la conferenza RSA appena conclusa a San Francisco, hanno infatti riacceso la discussione che da inizio anno imperversa un po’ ovunque.

    Se di intelligenza artificiale si parla ufficialmente da oltre 40 anni, è solo da pochi mesi che l’argomento desta numerose e, considerati i rischi, motivate, preoccupazioni tra addetti ai lavori e non solo.

    Quali sono quindi pericoli e benefici che l’Ai potrebbe avere nella quotidianità di aziende, liberi professionisti e attività commerciali in genere? Quale il suo impatto sulla cybersicurezza? Proviamo a fare il punto qui.


    Le (nuove) carte in tavola

    A dare una definizione per il fenomeno Ai è il direttore della cybersecurity dell’Agenzia per la sicurezza nazionale statunitense (Nsa) Rob Joyce che, in occasione della RSA ha dichiarato la nuova tecnologia una vera e propria esplosione non ancora completata.

    Impossibile secondo Joyce non considerare il rapporto tra Ai e malware: la difesa dei sistemi informatici e gli strumenti a disposizione, in questo senso, cambiano totalmente di prospettiva rispetto a quanto finora conosciuto.

    Nel delineare lo scenario prossimo futuro, infatti, è impossibile non interrogarsi sul ruolo degli hacker nello sviluppare e distribuire malware capaci di mettere a soqquadro i più sofisticati sistemi del settore pubblico e privato.

    Sfruttando la tecnologia Ai, infatti, i malintenzionati hanno la possibilità di automatizzare gli attacchi, producendo effetti catastrofici a caduta con importanti ripercussioni per TUTTI.


    Tra preoccupazioni degli esperti e pericoli concreti

    A mettere in guardia sui rischi di ulteriori sviluppi dell’AI è proprio il suo padrino, Geoffrey Hinton che, dopo 10 anni in Google come responsabile delle attuali intelligenze artificiali, inverte la rotta e consegna le dimissioni dichiarando che “la tecnologia può essere pericolosa”.

     Oltre al padrino dell’Ai, sono stati numerosi e altrettanto qualificati gli esperti che negli ultimi mesi hanno messo in guardia circa i potenziali pericoli dello sviluppo dell’Ai, come, appunto, il rapporto tra Ai e malware.

    Benché i chatbot Ai siano incapaci di sviluppare da zero nuovi malware, infatti, bisogna considerare il fatto che gli hacker potrebbero modificare malware esistenti proprio con l’Ai, allo scopo di modificarne caratteristiche e comportamento.

    Se questo dovesse accadere, gli attuali strumenti di cybersicurezza, come gli antivirus, non sarebbero in grado di riconoscerli e quindi nemmeno di segnalarne la versione, producendo danni irreparabili verso sistemi informatici dei più evoluti.


    L’Ai che fa bene ad aziende, PMI e industria 4.0

    Al centro del dibattito internazionale, però, anche le opportunità che l’intelligenza artificiale è senza dubbio capace di assicurare per la crescita e lo sviluppo del sistema economico.

    Primo tra tutti in materia di cybersicurezza, l’aspetto di acceleratore della difesa: avvalendosi infatti delle caratteristiche specifiche dell’Ai, tra le quali analisi e automazione dei grandi dati, è possibile individuare modelli di sfruttamento delle vulnerabilità, fornendo così aiuto concreto alle imprese per definire le priorità relative alla sicurezza.

    Ulteriore aspetto positivo insito nella tecnologia Ai, ad esempio, la possibilità di automatizzare processi relativi al customer service, come testimonia Mr Askme, l’assistente virtuale frutto della collaborazione tra Mr Keting e Open Ai che supporta i clienti e aiuta PMI a raggiungere i propri obiettivi in tutta sicurezza.

    L’industria 4.0, infine, già da anni vicina alle innovazioni proprie dell’intelligenza artificiale, potrebbe ulteriormente incrementare il livello di cybersicurezza fino ad arrivare, chissà, a non doversene più preoccupare.

  • Digital Branding: come costruire il Brand di una PMI

    Digital Branding: come costruire il Brand di una PMI

    Il Brand aiuta le aziende B2B a dimostrare le proprie competenze e vincere la concorrenza. Ecco come costruirlo perché sia efficace e strategico.

    Il Branding è il processo che porta alla costruzione di un Brand, non tanto sulla carta quanto nel cuore dei clienti. Le aziende B2C l’hanno capito ormai da tempo, ma anche chi lavora nel B2B può costruire una propria identità, anzi. Se il processo di costruzione del Brand passa per il web e diventa Digital Branding, le PMI lombarde possono uscire dal loro mercato regionale e aprirsi a nuove collaborazioni sia in Italia che all’estero. Scopriamo insieme come si fa Digital Branding e cosa ti serve per costruire il Brand della tua attività.


    Il Brand va ben oltre un logo

    Spesso le PMI pensano che il Brand sia solo l’ennesima parola inglese per indicare il proprio logo, ma c’è molto di più. Un Brand è il modo in cui il mercato percepisce un’azienda e comprende sia i colori, il font e il pittogramma del logo, ma anche tutti i valori che questi simboli portano con sé nell’immaginario degli utenti.

    Prendiamo un esempio pratico: quando vediamo il simbolo Ferrari, ma anche BMW o Audi, non ci soffermiamo tanto sull’uso dei colori – giallo, bianco/azzurro, argento – , o ai simboli – un cavallino, una scacchiera, 4 cerchi – ma la nostra mente va subito verso un significato più profondo che include velocità, tecnologia, sicurezza, affidabilità. Ecco, questo è un Brand.


    I requisiti per fare Digital Branding

    Fare Digital Branding significa costruire la propria immagine in Rete, ma anche in questo caso bisogna andare oltre al significato letterale del termine e capire cosa questo inglesismo comporta per le PMI.

    Un’azienda B2B di Bergamo, di Brescia o di qualsiasi altra provincia italiana che decide di fare Digital Branding, deve avere alcuni requisiti e valori che sono imprescindibili per costruire un Brand di successo:

    • Deve riconoscere nella Rete uno strumento utile per promuovere la propria attività
    • Deve aver ben chiari i suoi punti di forza e di debolezza
    • Deve essere disposta ad investire per diventare un riferimento di mercato
    • Deve farsi supportare da un team di specialisti della comunicazione

    Se credi in almeno 2 due punti appena descritti, puoi ritenerti un’azienda Smart e hai buone possibilità di costruire un brand efficace. Sei pronto a sapere come fare? Iniziamo!


    Come costruire un Brand B2B

    Il processo di costruzione di un Brand B2B è uguale a quello di un Brand B2C: i clienti percepiscono il Brand nel momento in cui lo conoscono, ci hanno interagito e hanno ben chiari i valori che esso veicola.

    Il riconoscimento di un Brand avviene in modo graduale e spontaneo, ma le aziende possono attivare strategie di Digital Marketing per incrementare questo processo. Ecco gli aspetti fondamentali per fare Digital Branding e costruire il proprio Brand:

    – Fatti conoscere

    Il punto zero per la costruzione di un Digital Brand è la sua diffusione. L’80% degli utenti sia B2B che tu B2B quando viene in contatto con un marchio, un nome o uno slogan, per prima cosa va on line a vedere a cosa si riferisce. Se on line trova un riferimento, approfondisce la conoscenza di marca e impara a riconoscere il Brand, se non trova nulla, la marca sfumerà nella memoria, e con essa le tue possibilità di acquisire un nuovo cliente.

    Aprire una pagina Facebook e abbandonarla a se stessa o avere un sito web con 5 pagine non è Digital Branding. Digital Branding è impegnarsi ogni giorno per condividere contenuti interessanti che accorciano le distante tra i clienti e le aziende.

    Giulia Agliardi 

    – Instaura relazioni

    Dietro ad ogni CEO, ad ogni AD, ad ogni responsabile acquisti, c’è una persona in carne ed ossa. Usciamo dal pregiudizio che quando si tratta di aziende B2B le relazioni umane sono superate e impariamo a dialogare con i nostri clienti, ascoltare le loro richieste, condividere i loro obiettivi, e dimostriamo loro che la nostra attività ha la risposta di cui hanno bisogno. Più creiamo relazioni con i nostri partner in affari, più facciamo conoscere il nostro nome e inneschiamo quel processo che porta alla creazione di un Brand forte.

    – Mantieni un’immagine coordinata

    Quando comunichi in Rete e fuori dalla Rete, cerca di mantenere sempre un’immagine coordinata dal punto di vista dello stile, del tono di voce, degli argomenti trattati. Per trasformare la tua marca in un Brand, gli utenti devono imparare a riconoscere al primo sguardo i tuoi valori attraverso la tua immagine, e se la tua immagine cambia di continuo, questa magia difficilmente accade.

    Molte PMI B2B di Bergamo e Brescia si basano su valori forti, ma per fretta o distrazione non hanno costruito una loro immagine univoca. Dai biglietti da visita con il vecchio logo, a pagine Social che hanno nomi simili ma mai uguali, questo modo di comunicare disorienta l’utente. In Mr Keting costruiamo Brand univoci proprio per non lasciare spazio a fraintendimenti.

    Paolo Cristini

    – Affidati ai professionisti

    Ti sei mai chiesto cosa c’è dietro i grandi nomi dell’industria italiana? Quello che spesso chiamiamo logo e consideriamo un Brand è la somma di valori, aspetti grafici e strategie di promozione che non sono mai scelte per caso. Se vuoi che il tuo marchio diventi un Brand nel tuo settore, rappresenti i tuoi valori e ti aiuti a dimostrare chi sei: affidati a degli specialisti della comunicazione.


    In Mr Keting abbiamo una squadra di grafici, copywriter ed esperti di marketing che ti aiutano a costruire il tuo Brand, lo diffondono in Rete e lo trasformano in un riferimento per tutti i tuoi clienti, vecchi e futuri.

     

    Contatta i nostri Key Account

     

  • Mr Keting supporta l’industria 4.0 anche in Veneto

    Mr Keting supporta l’industria 4.0 anche in Veneto

    Siamo stati accreditati dalla Regione Veneto per supportare le PMI nel processo di digitalizzazione e innovazione tramite i finanziamenti di Innoveneto. Scopri di più.

    Il nostro obiettivo è aiutare le aziende a digitalizzarsi, aumentare il loro giro d’affari e distinguersi sul mercato attuale. Non è un segreto, però, che per attuare questo processo di innovazione tecnologica ci sia bisogno di un investimento e che, seppur ridotto, per molte aziende questo possa risultare impegnativo.

    Fortuna che le istituzioni aiutano in modo concreto le PMI, mettendo a disposizione dei finanziamenti e delle agevolazioni economico/fiscali per le aziende che decidono di aprirsi all’industria 4.0. Innoveneto è il progetto di Regione Veneto che si occupa proprio dei finanziamenti alle aziende, e vuole attuare progetti che rappresentino un passo verso il mercato di domani. Scopriamo insieme di cosa si tratta e perché Mr Keting è stato ammesso tra la lista dei suoi fornitori.


    Innoveneto: il portale per l’innovazione delle PMI venete

    Innoveneto è un progetto della Regione Veneto che si pone l’obiettivo di facilitare l’accesso delle PMI ai finanziamenti per la trasformazione tecnologica, l’industria 4.0 e la digitalizzazione. Tramite il portale www.innoveneto.org le aziende possono conoscere i bandi attualmente disponibili a livello regionale, nazionale ed europeo, partecipare ai cluster tecnologici e trovare fornitori fidati con cui collaborare per il loro processo di crescita.

    Innoveneto


    Mr Keting è stato accreditato da Innoveneto come fornitore fidato

    Per evitare che i finanziamenti vengano sprecati, Innoveneto richiede che ogni progetto venga affidato a realtà innovative e con le giuste competenze. Sul portale è quindi presente un elenco di fornitori che hanno già dimostrato di avere le risorse necessarie ad accompagnare le aziende verso l’industria 4.0, e ai quali le aziende possono rivolgersi per realizzare progetti finanziati di innovazione o digitalizzazione.

    Collaborando con le PMI venete, per noi era fondamentale essere accreditati tra i fornitori fidati di Innoveneto e, dopo un’attenta valutazione da parte degli organi di competenza, da oggi Mr Keting rientra tra i fornitori riconosciuti per le categorie

    • Marketing intelligence
    • Sistemi informativi
    • Pianificazione promozionale

    Mr Keting è stato accreditato come fornitore fidato anche da Unioncamere Lombardia. Per saperne di più, leggi l’articolo “Industria 4.0: Mr Keting è un fornitore certificato”.


    I vantaggi per le aziende venete

    Avere Mr Keting tra le aziende accreditate Innoveneto rappresenta un asso nella manica per le aziende venete che vogliono digitalizzarsi ed aprirsi all’industria 4.0.

    Grazie alle nostre competenze tecniche, ai nostri team di specialisti del web e al nostro metodo data-driven possiamo accompagnare le aziende in una trasformazione che migliora l’organizzazione interna dei flussi di lavoro, agevola le operazioni commerciali e genera un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti.

    Inoltre, grazie ai finanziamenti Innoveneto, tutto questo è possibile con un investimento contenuto. Mr Keting ha infatti dimostrato di avere tutte le carte in regola per portare le aziende venete verso l’industria 4.0 e la Regione Veneto finanzia parte dei progetti che seguiamo proprio per agevolare il percorso di trasformazione tecnologica delle PMI sul territorio.


    Se sei un’azienda veneta e vuoi ottimizzare i tuoi investimenti per l’industria 4.0?

    Contattaci e insieme potremo ottenere i finanziamenti di cui hai bisogno per iniziare il tuo processo di digitalizzazione e trasformazione tecnologica.

     

    Contatta i nostri Key Account

     

  • Industria 4.0: Mr Keting è un fornitore certificato

    Industria 4.0: Mr Keting è un fornitore certificato

    Aiutiamo le aziende a digitalizzarsi e da oggi siamo certificati presso il Digital Experience Center come fornitori dell’industria 4.0. Scopri cosa possiamo fare per le aziende. 

    Le istituzioni sono attente allo sviluppo industriale del nostro paese e supportano le aziende con finanziamenti e bandi atti ad agevolare la digitalizzazione e il passaggio all’industria 4.0.

    All’interno di questo contesto, Unioncamere Lombardia ha creato la piattaforma Digital Experience Center, uno spazio virtuale dove promuovere il networking tra le aziende che guardano al futuro.

    Il Digital Experience Center ha come obiettivo la crescita e lo sviluppo delle tecnologie secondo il Piano Nazionale Impresa 4.0 e raccoglie un database di fornitori che hanno dimostrato di essere innovativi. Mr Keting fa parte di questi.


    Come siamo diventati fornitori certificati industria 4.0

    Per essere presenti nel database di Unioncamere Lombardia come fornitori certificati 4.0 è necessario aver già realizzato progetti che hanno aiutato le aziende a digitalizzarsi e ad entrare a pieno titolo nell’industria 4.0. Non basta dunque promuoversi come una start-up innovativa, ma bisogna avere a portfolio esempi reali di come il proprio lavoro ha supportato lo sviluppo dell’industria italiana.

    In Mr Keting abbiamo creduto nell’innovazione fin dalla nascita della nostra società e abbiamo dimostrato più e più volte come il nostro supporto alle aziende le possa aiutare a diventare imprese del III millennio, per questo avevamo tutte le carte in regola per diventare fornitori certificati, ma due progetti in particolare ci hanno aiutato ad essere accreditati come fornitori all’interno del Digital Experience Center. Eccoli nel dettaglio.


    Industria 4.0 applicata allo stampaggio metalli

    Negli ultimi anni abbiamo collaborato con TF Lab, azienda di Lumezzane -BS- specializzata nella produzione di stampi per metalli colati. Punto di forza di TF Lab è l’approccio scientifico/matematico: i progettisti interni studiano e analizzano ogni dettaglio del progetto prima di procedere con la progettazione e la produzione dello stampo, limitando il margine di errore e ottimizzando tempi e risorse.

    Oltre alla creazione del nuovo sito web, la TF Lab ci ha chiesto di realizzare un software che permettesse ai clienti di simulare il riempimento delle cavità dello stampo in pressocolata, calda o fredda, con diverse tipologie di leghe.

    Collaborando con Francesco Tonolli, team leader della TF Lab, abbiamo quindi sviluppato una Web Application molto complessa chiamata Virtual Die Casting, con la quale progettisti e stampisti possono ottenere una simulazione del processo di stampa.

    Questa Web App aiuta gli stampisti nella taratura degli impianti di produzione relazionando tra loro oltre 50 parametri per generare un report che evidenzia la fattibilità del progetto e le sue criticità in base al tipo di materiale, di impianto e di attrezzatura utilizzata in produzione.

    La Virtual Die Casting è accessibile sia tramite l’acquisto di un ticket, che in abbonamento, e l’intero servizio è integrato in un e-commerce dove i clienti possono acquistare in autonomia il pacchetto più adatto alle loro esigenze.


    Industria 4.0 applicata alle trafilatrici industriali

    Il secondo progetto che ci ha permesso di essere riconosciuti come fornitori certificati industria 4.0 è il software sviluppato per la Pan Chemicals Spa. L’azienda, con sede a Rogno, in provincia di Bergamo, produce lubrificanti per trafilatura del ferro e ha sviluppato linee di lubrificanti a secco, a umido, per filo non ferroso, ma anche prodotti ecologici secondo le Normative Ambientali Internazionali e prodotti dedicati alla zincatura a caldo.

    Il software che abbiamo creato analizza e ottimizza la resa delle trafilatrici industriali per la lavorazione del ferro, verificando in fase preventiva l’effetto dei diversi lubrificanti sull’ottimizzazione della produzione. Questa Web Application è disponibile sia per desktop che per iOS e Android, così da poter essere scaricata dai clienti sul proprio smartphone ed essere consultata in ogni momento.


    I vantaggi delle Web App per le industrie

    Queste Web App hanno permesso alle aziende, e anche ai loro clienti, di fare un enorme passo avanti nella gestione dei progetti. Attraverso software dedicati, infatti, si ottengono vantaggi in termini di:

    • Velocità dei processi di verifica e delle analisi preventive
    • Ottimizzazione dei tempi di test
    • Riduzione del margine d’errore
    • Snellimento dei contatti tra la produzione e gli studi tecnici
    • Creazione di uno storico dei progetti

    Inoltre, si genera un circolo virtuoso di miglioramento continuo, che vede nella Web App il primo step verso un processo di digitalizzazione che rende le aziende imprese 4.0 a tutti gli effetti.


    Dai QR Code dinamici alle integrazioni con le stampanti industriali

    I due progetti appena descritti sono gli esempi più lampanti di come possiamo aiutare le aziende a diventare imprese 4.0, ma non sono gli unici. Oltre alle Web App, il nostro team tecnico è in grado di creare tutta una serie di integrazioni tra gestionali e stampatrici industriali per velocizzare il passaggio dagli uffici tecnici ai reparti di produzione, generatori di QR dinamici utili per recuperare con un click la documentazione relativa a singoli lotti, nonché progetti mirati per la promozione aziendale sul territorio internazionale – per saperne di più sui nostri progetti di internazionalizzazione clicca qui

    La nostra preparazione tecnica, unita allo spirito innovativo e alla voglia di trovare sempre soluzioni più efficienti ci ha così reso un punto di riferimento per le aziende che vogliono digitalizzarsi e, grazie al database Digital Experience Center, sarà ancora più facile creare momenti di scambio costruttivi tra noi e le imprese, per sviluppare software e integrazioni sempre più all’avanguardia.


    Hai un’idea per ottimizzare i tuoi processi produttivi e cerchi un partner tecnologico per svilupparla? Presentaci il tuo progetto e saremo lieti di offrirti il supporto di cui hai bisogno.

     

    Contatta i nostri Key Account

  • Analisi sito web: perché è importante e come farla

    Analisi sito web: perché è importante e come farla

    Alla base di una strategia di web marketing che funziona c’è l’analisi del proprio sito web e di quello della concorrenza.

    Vediamo insieme come farla al meglio.

     

    L’analisi del tuo sito web e della presenza on line dei tuoi concorrenti è fondamentale per pianificare una strategia di marketing e lo diventa ancora di più quando decidi di riorganizzare la tua immagine in Rete.

    Solo attraverso un quadro generale del mercato è infatti possibile capire dove muoverti per dimostrare il tuo valore e ottenere attenzione e fiducia da parte dei clienti.

    Vediamo insieme gli step da seguire per analizzare il tuo sito web e gettare le basi del tuo successo online.


    Definisci l’obiettivo dell’analisi

    Prima di iniziare un’analisi, è importante aver chiaro l’obiettivo che si vuole raggiungere. Molte aziende hanno come obiettivo trovare nuovi clienti, ma quando si parla di strategia di marketing anche il miglioramento della propria posizione sul mercato può essere un traguardo da raggiungere, così come il diventare un punto di riferimento per il proprio settore, consolidare il legame con i propri clienti attraverso un blog o ottenere maggiore visibilità sui Social Network per poi far confluire gli utenti sulle pagine del sito.

    Prima di iniziare a investire in strategie per rifare il tuo sito web, fermati a riflettere su quali sono gli aspetti più importanti per la tua attività e mantienili bene in mente per tutte le azioni che andrai ad attuare.

    Solo così potrai valutare i risultati raggiunti e capire se il tuo investimento ha portato a dei traguardi.


    Raccogli dati di mercato

    Dopo aver definito l’obiettivo da raggiungere è necessario avere una visione d’insieme del mercato in cui si opera per capire come si muove la concorrenza, quali sono le strategie che ha adottato e le leve che utilizza per raggiungere i propri obiettivi.

    In questa fase è necessario raccogliere dati di mercato provenienti da diverse fonti, non solo dai siti web di concorrenti.

    Giornali di settore, indagini di mercato, fiere ed eventi sono una miniera di informazioni che possono aiutarti a capire il tuo campo da gioco e a muoverti con maggiore consapevolezza quando dovrai definire le pagine del tuo nuovo sito web.


    Valuta la struttura attuale del tuo sito web

    Come è organizzata l’attuale presenza on line della tua azienda?

    Il sito web rispetta le regole di usabilità e i Core Web Vitals indicati da Google?

    Le immagini e gli aspetti grafici sono ottimizzati per rendere il sito facile da navigare?

    Durante l’analisi del sito attuale è necessario mettersi nei panni della buyer persona per individuare lacune e punti di forza in modo critico, senza farsi influenzare dal proprio gusto personale, ma attenendosi agli aspetti che sono funzionali per i potenziali clienti.

    «Scegliere di delegare l’analisi del sito web ad un’agenzia di comunicazione aiuta ad avere un approccio più oggettivo e analizzare aspetti tecnici, grafici e testuali in modo più neutrale».

    Mr Diego Grassi

    Technical Specialist, Mr Keting


    Analizza i dati raccolti

    Dopo aver raccolto tutti i dati, è necessario fermarsi un attimo per confrontarli e analizzare la situazione nel suo insieme.

    In questa fase potrebbe essere utile utilizzare schemi di analisi di marketing, come il modello SWOT, le analisi RFM e l’analisi SEO, che ridanno una rappresentazione schematica, chiara e riassuntiva della situazione di mercato in generale, non solo del posizionamento del sito web.

    Sfrutta le competenze del tuo reparto marketing e dell’agenzia di comunicazione che ti affianca nella riorganizzazione della tua immagine in Rete per analizzare i dati raccolti: attraverso un’attività di squadra potrai avere sia il punto di vista interno alla tua azienda che un punto di vista esterno, e fare scelte ancor più realistiche ed efficaci.


    Pianifica la strategia di marketing

    Alla fine dell’analisi è possibile passare alla fase operativa, ovvero la scelta delle attività di marketing più idonee per raggiungere i propri obiettivi tra cui anche il rifacimento del sito web.

    L’analisi dovrà guidare sia la scelta degli strumenti su cui lavorare, sia la successiva analisi dei risultati, per capire se gli investimenti fatti stanno portando i risultati sperati.

    Vuoi analizzare il tuo posizionamento e il tuo mercato per attuare strategie di marketing che funzionano?

    Affidati ai nostri professionisti e fatti aiutare nelle fasi di raccolta dati, analisi e pianificazione.


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  • Gestione siti WordPress: con WPRecovery basta un click

    Gestione siti WordPress: con WPRecovery basta un click

    Hosting WordPress e hosting e-commerce, ripristino dati, certificati SSL, GDPR: WPRecovery ti offre tutto questo per garantirti server performanti dove mettere le basi della tua attività in Rete e, da oggi, lo fa in modo ancora più smart.

    Leggi qui per scoprire di più!

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  • Hosting per e-commerce: 5 caratteristiche indispensabili

    Hosting per e-commerce: 5 caratteristiche indispensabili

    Cosa deve offrirti un canone di hosting per rendere il tuo e-commerce più performante e aumentare il tasso di conversione? Scopriamolo insieme.

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  • Come aumentare la velocità di un sito web

    Come aumentare la velocità di un sito web

    La velocità di un sito web determina il successo di una strategia di web marketing.

    Scopri come misurarla e cosa fare per rendere le tue pagine più performanti.

    Nell’ottica di offrire agli utenti un’esperienza di navigazione sempre più fluida e immediata, Google ha stilato i Core Web Vitals, tre parametri fondamentali per ottenere dei risultati nella propria attività di SEO.

    Tra questi, la velocità di caricamento delle pagine è al primo posto perché si tratta del primo aspetto a cui l’utente fa attenzione quando deve valutare la qualità e l’affidabilità di un sito web senza averne letto il contenuto.

    Come si calcola la velocità di caricamento delle pagine web? E cosa possono fare le aziende per migliorarla, guadagnare posizioni tra i risultati di ricerca, e ottenere il consenso degli utenti? Vediamolo insieme.


    Come verificare la velocità di caricamento delle pagine

    È Google stesso che ha messo a disposizione un tool gratuito per controllare la velocità di caricamento delle pagine di un sito web: il PageSpeed Insights.

    È sufficiente collegarsi al link https://pagespeed.web.dev/ inserire nella barra di ricerca l’indirizzo della pagina che si vuole analizzare e Google valuta la velocità di caricamento con un voto che va da 0 a 100, sia per la versione mobile che per la versione desktop del sito.

    Una pagina web che ottiene un punteggio superiore a 90 è pressoché perfetta, da 50 a 89 può migliorare e con una valutazione inferiore a 50 è sicuramente da sistemare lato tecnico per diventare più veloce.


    Da cosa dipende la velocità di un sito web

    La velocità di caricamento delle pagine dipende solo in minima parte dalla qualità della connessione Internet che sta usando l’utente.

    Se l’utente si trova in alta montagna, o all’interno di un vecchio castello, la connessione Internet è con tutta probabilità scarsa e questo rende molto più lento il caricamento delle pagine sul suo schermo. In tutti gli altri casi, invece, le pagine si dovrebbero caricare in un baleno, ma questo accade solo per alcuni siti web.

    Quando l’utente ha una connessione internet stabile, infatti, la velocità di caricamento dipende da fattori interni al sito o al server che lo ospita e sta all’azienda che lo gestisce assicurarsi di offrire agli utenti pagine efficienti, che si caricano in fretta e che non fanno perder tempo.

    «Il caricamento di un sito web dipende da fattori interni al sito stesso e le aziende possono rendere le loro pagine più veloci semplicemente affidandosi a tecnici competenti che sanno come ottimizzare immagini, plug-in, fogli di stile e prestazioni del server».


    Quattro fattori che rallentano il caricamento delle pagine

    Tra le principali cause di rallentamento di un sito web ci sono le immagini, i fogli di stile, i plug-in e le prestazioni del server. Vediamole nel dettaglio.

    1. Le immagini

    Le immagini presenti su un sito web devono essere ottimizzate per la Rete e non per la stampa.

    Questo significa che prima di caricarle all’interno di WordPress o di altri CMS è necessario ottimizzarne le dimensioni e la risoluzione, così che diventino facili da processare e più veloci da mostrare sullo schermo degli utenti.

    Vuoi saperne di più sull’ottimizzazione delle immagini per il web?

    Leggi l’articolo 4 regole grafiche che piacciono a Google e agli utenti

    2. I fogli di stile e Javascript

    I file CSS e Javascript sono file tecnici che definiscono lo stile delle pagine web, come i colori del menu, la dimensione dei font, l’aspetto grafico dei tasti, i movimenti e le animazioni. Questi fogli sono molto utili per creare un sito web accattivante ma, se usati in modo spropositato, rischiano di appesantire le pagine e renderne più lento il caricamento.

    Senza entrare troppo nei dettagli, quando un sito web è troppo lento nel caricare le pagine, uno degli aspetti che lo sviluppatore deve verificare sono proprio i fogli CSS, per eliminare eventuale codice inutile e ottimizzare al meglio quello presente.

    3. I plug-in

    I plug-in aumentano le performance di un sito in WordPress e migliorano l’esperienza utente con una serie di funzionalità aggiuntive ma, anche in questo caso, a condizione che vengano usati con metodo.

    Avere sul proprio sito web plug-in obsoleti, non aggiornati o addirittura inutilizzati rischia solo di rallentare l’esperienza utente perché obbliga il server a processare una mole di dati non indispensabili.

    In caso di sito web lento, quindi, una delle prime cose da fare è verificare tra dei plug-in quali devono essere aggiornati e quali possono essere cancellati.

    4. Il server

    Il server è il motore che ospita le pagine di un sito web e permette agli utenti di vederle sul proprio telefono o sul proprio desktop.

    Scegliere di acquistare un servizio hosting a poco prezzo, a volte significa fare affidamento su server datati, poco performanti o addirittura condivisi, dove una stessa macchina deve processare nello stesso momento i dati di più siti web, con la conseguenza che fatica a rispondere e rallenta il caricamento di tutte le pagine sui dispositivi degli utenti.


    Come ottimizzare la velocità di un sito web

    Se dopo aver valutato il tuo sito web con PageSpeed Insights ti accorgi che le pagine hanno delle difficoltà a caricarsi in modo corretto e abbassano il rendimento del tuo investimento, l’unica cosa che puoi fare è rivolgerti ad un tecnico specializzato, che può darti un supporto concreto e valido per velocizzare il sito web.

    Un tecnico competente, infatti, per prima cosa verificherà le prestazioni del server su cui si trova il tuo sito e ti consiglierà una soluzione più performante, come gli hosting WPRecovery progettati per velocizzare al massimo il caricamento dei contenuti, e poi si occuperà del controllo e dell’ottimizzazione di fogli di stile, plug-in e immagini per rendere ogni pagina ancora più veloce.

    Vuoi ottenere più risultati dal tuo investimento SEO?

    Valuta con i nostri tecnici la velocità delle tue pagine web e chiedi ad uno Specialist di ottimizzare ogni aspetto per rendere le pagine veloci come fulmini.


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  • Modelli 3D: la nuova frontiera delle foto per e-commerce

    Modelli 3D: la nuova frontiera delle foto per e-commerce

    Migliora l’esperienza utente e ottimizza i servizi fotografici per e-commerce con l’Art 3D.

    Scopri i vantaggi dei modelli 3D e le loro applicazioni.

    Nella vendita on line le fotografie dei prodotti sono la condizione necessaria per il successo di un e-commerce.

    Quando gli utenti non possono toccare con mano quello che stanno per acquistare, la vista è l’organo di senso principale per capirne la forma, la struttura e la consistenza, e le immagini professionali sono la via più veloce per catturare l’interesse di chi vista le pagine di un sito web.

    Negli anni le tecniche grafiche usate dagli e-commerce per presentare i prodotti si sono evolute, passando dalle immagini ambientate alle foto still-life, ma oggi è la tecnica del 3D che rende il prodotto ancora più reale nella mente degli utenti.

    Scopriamo insieme di cosa si tratta e che vantaggi offre a chi vuole vendere i propri prodotti sul web.


    Foto per e-commerce: quali scegliere?

    Fermo restando che se vuoi vendere i tuoi prodotti on line devi presentarti tramite immagini, oggi le tecniche più utilizzate per fotografare i prodotti sono 3:

    Foto ambientante

    Si tratta delle fotografie in cui il prodotto viene usato nel quotidiano, come un flacone di profumo in bagno, un divano all’interno del salotto di una casa o un abito indossato durante un’occasione importante.

    Le foto ambientate sono molto evocative, ma oltre a un fotografo che si occupi degli scatti e del post-produzione, necessitano di un set ben curato, di un’ambientazione adatta e di modelli e modelle che rappresentino le caratteristiche della buyer persona nelle quali i potenziali clienti possono riconoscersi.

    Questo rappresenta per le aziende un investimento piuttosto oneroso, sia in termini di costi che di tempo, per questo negli anni ci si è spostati verso una fotografia still-life, più veloce da realizzare, ma anche meno emozionale.

    Foto still-life

    Le foto still-life sono le tipiche “foto da catalogo” dove il prodotto è l’unico soggetto dell’immagine e viene immortalato all’interno di un set con sfondo neutro, in genere bianco.

    Nel coworking Business Center di Costa Volpino c’è una stanza dedicata agli scatti in still-life dove i nostri Specialist fotografano i prodotti per gli e-commerce e si occupano della post-produzione nella postazione attrezzata con programmi di grafica avanzata, ma anche questa tecnica ha dei limiti.

    Nelle foto still-life, il prodotto viene mostrato da una sola angolazione ed è necessario caricare più scatti sull’e-commerce per mostrarlo da vari punti di vista, rendendo l’esperienza utente più complessa e contorta.

    Inoltre, per quanto si possano curare le luci all’interno della sala di posa, nell’immagine ci saranno sempre dei punti più o meno illuminati e la foto sarà difficile da inserire in contesti grafici dove la fonte di luce è diversa rispetto a quella dello scatto originale.

    «Le foto still-life obbligano l’utente a guardare più scatti del prodotto per farsi un’idea completa del suo insieme, mentre con i rendering 3D si vive un’esperienza più immersiva dove il prodotto viene presentato nella sua totalità».

    I modelli 3D

    I modelli 3d sono la nuova frontiera delle foto per e-commerce perché attraverso tecniche grafiche innovative è possibile ricreare il prodotto in formato digitale, rendendo la sua immagine quasi reale e utilizzandola in più contesti senza bisogno di ricreare ogni volta un set fotografico ad hoc.

    Belief portfolio Mr Keting

    Nella creazione dei modelli 3D, il prodotto viene sottoposto ad una serie di misurazioni dal vero e di scatti still-life, si valutano eventuali disegni tecnici e tutto il materiale raccolto viene processato da 3D Artist fino a diventare delle immagini tridimensionali che trasmettono il prodotto nella sua interezza.

    Dal modello 3D si può poi scegliere se inserire la foto in un ambiente o in uno sfondo bianco, bilanciando forme e colori e rendendo l’immagine finale pressoché perfetta.

    I vantaggi dei modelli 3D per gli e-commerce

    Un’azienda che sceglie di realizzare modelli 3D per i propri prodotti ottimizza le risorse e migliora l’esperienza utente, aumentando anche il numero di ordini conclusi.

    L’immagine in formato tridimensionale permette ai potenziali acquirenti di analizzare il prodotto nel dettaglio, di cambiare il punto di vista, di ruotarlo su se stesso, di zoomarlo o di guardarlo più da lontano, proprio come se lo avessero tra le mani.

    Inoltre, con i modelli 3D non c’è più bisogno di ricorrere a impegnativi set fotografici, ma il modello 3D può essere inserito in grafiche complesse, con sfondi, scritte, personaggi, senza perdere l’effetto reale del risultato.  Questo permette alle aziende di risparmiare sui costi, ma anche di velocizzare la creazione di grafiche future per la promozione dello stesso prodotto, agevolando il processo di promozione.

    Rendi il tuo negozio virtuale più reale con l’Art 3D e i modelli tridimensionali.

    Contatta i nostri key account e valuta con i nostri Specialist come fotografare i tuoi prodotti per catturare l’interesse dei tuoi potenziali clienti.

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