EUROPEAN ACCESSIBILITY ACT IN ITALIA: MULTE FINO A 40.000€ PER LE AZIENDE

A partire dal 28 giugno 2025, in Italia entrerà ufficialmente in vigore l’European Accessibility Act (EAA), una normativa europea che impone alle aziende l’obbligo di rendere accessibili i propri siti web, app e servizi digitali anche alle persone con disabilità visive, uditive, motorie e cognitive.

Le imprese che non si adegueranno in tempo rischiano sanzioni fino a 40.000 euro, oltre alla possibilità di vedersi ritirati i prodotti digitali dal mercato o esclusi da gare pubbliche.

Cosa prevede l’European Accessibility Act in Italia?

L’obiettivo dell’European Accessibility Act in Italia è garantire che ogni cittadino, a prescindere dalla propria condizione fisica o sensoriale, possa navigare, informarsi, acquistare e comunicare online in modo autonomo e senza ostacoli.

L’Accessibility Act obbliga le aziende a progettare i propri servizi digitali secondo i principi dell’accessibilità universale, introducendo requisiti tecnici minimi da rispettare su:

 

  • Siti web
  • App mobili
  • E-commerce
  • Servizi bancari digitali
  • Comunicazioni elettroniche (email, chat, VoIP)
  • Streaming e TV on demand
  • Documenti digitali
  • Servizi pubblici online

EAA: il web è un diritto di tutti

Rendere accessibile la propria piattaforma digitale significa permettere a milioni di persone con disabilità di navigare senza ostacoli, informarsi, fare acquisti e comunicare in autonomia online.

È molto più di un obbligo normativo: è un segno concreto di rispetto verso chi affronta ogni giorno barriere digitali che oggi, grazie agli sviluppi della tecnologia, possono essere evitate.

Quali sono le aziende che devono adeguarsi?

In Italia, devono adeguarsi alla normativa dell’European Accessibility Act, tutte le aziende che offrono prodotti o servizi digitali al pubblico in possesso dei seguenti requisiti:

 

  • Più di 10 dipendenti
  • Fatturato superiore a 2 milioni di euro
  • Microimprese (≤10 dipendenti e ≤2 milioni di fatturato) che non offrono servizi digitali al pubblico, ma offrono prodotti digitali (es: podcast, musica, e-book, etc.)
  • Microimprese che realizzano prodotti digitali conto terzi

Vendita di prodotti digitali: nessuno è esente

Per quanto riguarda la vendita di prodotti digitali, a differenza dei servizi, tutte le aziende italiane (anche le microimprese) devono rispettare i requisiti previsti dall’EAA.

I prodotti digitali includono:

 

  • E-book o guide PDF
  • Modelli e template
  • Musica e podcast
  • Fotografie e illustrazioni digitali

Qual è la differenza tra prodotti e servizi digitali?

La principale differenza tra prodotti e servizi digitali sta nella modalità di fornitura.

I prodotti digitali sono beni intangibili, come ebook o software, che vengono acquistati e scaricati dal consumatore. I servizi digitali, invece, sono prestazioni che vengono offerte al consumatore, come ad esempio un abbonamento a un servizio di streaming o un corso online.

Quindi, le microimprese devono adeguarsi all’European Accessibility Act solo se forniscono al consumatore prodotti digitali. Se, al contrario, si occupano esclusivamente della fornitura di servizi digitali, le microimprese sono esentate dagli obblighi dell’EAA.

European Accessibility Act: le sanzioni previste

Il mancato adeguamento all’EAA può comportare alle aziende pesanti sanzioni:

 

  • Multe da 5.000 a 40.000 euro
  • Sanzioni fino al 5% del fatturato annuo
  • Ritiro dal mercato di prodotti o servizi digitali
  • Esclusione da bandi e finanziamenti pubblici
  • Reclami e segnalazioni all’AGID

Tutti i vantaggi di rendere la tua piattaforma accessibile

Rendere accessibile un sito web non è solo un dovere legale, ma anche un vantaggio competitivo.

Essere accessibili significa offrire un’esperienza inclusiva a milioni di utenti con disabilità, ampliare il proprio mercato potenziale, migliorare l’usabilità per tutti gli utenti e rafforzare la brand reputation, aumentando la responsabilità sociale d’impresa.

Come rendere accessibile la tua piattaforma digitale?

I problemi più comuni su siti web e altri servizi digitali riguardano:

 

  • Contrasto cromatico insufficiente tra testo e sfondo
  • Mancanza di testo alternativo nelle immagini
  • Moduli compilabili senza etichette
  • Navigazione non accessibile da tastiera e limitata al solo uso del mouse
  • Titoli e sezioni disorganizzate
  • Link generici (“clicca qui”) non descrittivi
  • Nessuna trascrizione nei contenuti audio/video
  • Interfacce poco intuitive

 

Per risolvere tutte queste problematiche l’unico modo è rivolgersi a tecnici e sviluppatori esperti in grado di apportare tutte le modifiche
necessarie previste dall’EAA.

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Non aspettare oltre. Hai tempo fino al 28 giugno per evitare sanzioni e danni reputazionali.

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