Tag: Ricerca e sviluppo

  • Bonus Ricerca e Sviluppo: le novità 2020

    Bonus Ricerca e Sviluppo: le novità 2020

    Scopri tutte le novità del Bonus Ricerca & Sviluppo 2020: cosa cambia rispetto agli altri anni, le nuove spese ammesse, quelle escluse e come richiederlo

    La legge di bilancio 2020 ha confermato anche per quest’anno il Bonus Ricerca & Sviluppo che aiuta le aziende ad investire in innovazione, permettendo il recupero d’imposta delle spese sostenute.
    Con il Decreto Dignità, però, il Bonus R&S 2020 ha subito alcune variazioni.

    Ecco cosa prevede il nuovo Bonus Ricerca & Sviluppo in vigore per il 2020.

     

    PER SAPERE DI PIÙ SUL BONUS R&S, LEGGI L’ARTICOLO “BONUS RICERCA & SVILUPPO COSA È”


    Le imprese ammesse

    Per quanto riguarda le imprese ammesse, il Decreto Dignità conferma che il Bonus R&S 2020 può essere richiesto da tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico e dal loro regime contabile.

    Inoltre, così come già previsto dalla legge di Bilancio 2017, il Bonus Ricerca e Sviluppo 2020 potrà essere richiesto anche dalle aziende non resistenti in Italia, ma con stabili organizzazioni nel nostro Paese.


    Il credito d’imposta riconosciuto dal Bonus R&S 2020

    Il Decreto Dignità ha modificato notevolmente la misura del credito d’imposta previsto dal Bonus Ricerca & Sviluppo 2020.La percentuale di spesa riconosciuta come credito, infatti, viene abbassata al 25% per tutte le spese ammesse, restando del 50% solo per:

    Spese per il personale coinvolto nell’attività di ricerca

    Spese per collaborazioni con Università, PMI innovative, start-up, enti e organismi di ricerca riconosciuti


    Le spese ammesse

    La Legge di Bilancio 2020 conferma le spese ammesse gli anni scorsi per il Bonus Ricerca & Sviluppo, ovvero:

    Spese per lavori sperimentali e teorici

    Attività di ricerca pianificata o di indagini critiche

    Produzione e collaudo di nuovi prodotti, processi o servizi

    Spese per il personale coinvolto nei progetti di Ricerca & Sviluppo

    Spese contabili fino ad un massimo di 5 mila euro per le imprese non soggette a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale


    Alle quali aggiunge:

    Acquisto di strumenti e attrezzature da laboratorio

    Spese per le materie prime necessarie alla ricerca

    Restano invece escluse le modifiche ordinarie e periodiche fatte su prodotti, linee di produzione e servizi che migliorano prodotti/servizi, ma senza cambiare la loro natura

    SCOPRI LE 5 ATTIVITÀ CHE PUOI FINANZIARE COME RICERCA E SVILUPPO


    Le spese NON ammesse

    Il Decreto Dignità esclude dal Bonus Ricerca & Sviluppo 2020 le spese sostenute da aziende infra gruppo, ovvero le aziende che fanno capo ad uno stesso soggetto secondo l’art. articolo 2359 cc e che decidono di condividere beni materiali e immateriali, nonché spese in ricerca.

    Sono considerate imprese infra gruppo anche le aziende controllate da persone fisiche che risultano appartenere alla stessa famiglia. Inoltre, la non ammissibilità delle spese infra gruppo sarà retroattiva, ed escluderà tali spese a partire dall’anno di imposta 2018.


    Come richiedere il Bonus Ricerca & Sviluppo

    Come per il Bonus Ricerca & Sviluppo degli scorsi anni, per avere diritto al credito d’imposta basta indicare nella dichiarazione dei redditi la spesa sostenuta in Ricerca e Sviluppo.

    La misura del credito resta incrementale

    Il credito riconosciuto dal Bonus R&S 2020 resta di tipo incrementale e viene calcolato in percentuale solo sulla parte di spesa eccedente alla media della spesa sostenuta per la stessa attività nei 3 anni precedenti.

    Inoltre, la spesa annuale in Ricerca & Sviluppo deve essere di minimo 30mila euro, mentre il credito massimo riconosciuto per ogni annualità è pari a 10 milioni di Euro.

    Per innovare la tua attività con l’aiuto del Web e ricevere il credito previsto dal Bonus Ricerca & Sviluppo, contatta i nostri Key Account


    Hai trovato interessante l’articolo “Bonus Ricerca e Sviluppo: le novità 2020?”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.

  • Attività da finanziare come ricerca e sviluppo

    Attività da finanziare come ricerca e sviluppo

    Il Bonus Ricerca e Sviluppo è un’agevolazione fiscale che spetta a tutte le imprese e società di qualsiasi forma giuridica che investono in attività di ricerca e sviluppo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020.

    Per un approfondimento leggi il nostro articolo del 08/04/2019.


    ECCO LE 5 ATTIVITÀ CHE POSSONO FARTI ACCEDERE AL CREDITO D’IMPOSTA

     

    1. Lavori sperimentali o teorici

    Finanziare lavori sperimentali o teorici svolti, aventi quale principale finalità l’acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni in attività pratiche dirette.


    2. Ricerca pianificata o indagini critiche

    Ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti ovvero la creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale.


    3. Realizzazione di nuovi prototipi

    Realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi o attività commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida.


    4. Acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti

    Finanziare l’acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati; può trattarsi anche di altre attività destinate alla definizione concettuale, alla pianificazione e alla documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi; tali attività possono comprendere l’elaborazione di progetti, disegni, piani e altra documentazione, purché non siano destinati a uso commerciale.


    5. Produzione e collaudo di prodotti, attività, processi e servizi

    Produzione e collaudo di prodotti, attività processi e servizi a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.


    Key Account di Mr Keting è la a tua disposizione per spiegarti come il tuo investimento nel web può sfruttare il bonus fiscale R&S, arrivando a recuperare più del 50% dell’investimento.

    Contatta i nostri Key Account per scoprire come fare


    Hai trovato interessante l’articolo “Attività da finanziare come ricerca e sviluppo?”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.

  • Bonus Ricerca e Sviluppo: cos’è?

    Bonus Ricerca e Sviluppo: cos’è?

    Credito di imposta per ricerca e sviluppo. Un’opportunità da non perdere per pagare meno tasse e creare liquidità per lo sviluppo e la crescita della tua impresa

    D.L. 145/2013 – Scadenza: 31-12-2020

    È ormai operativa dal 2015 la normativa che consente alle imprese di qualsiasi forma giuridica, settore economico e regime contabile, di recuperare tramite credito d’imposta fino al 50% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo.

    Il credito d’imposta viene concesso grazie al Bonus Ricerca e Sviluppo 2019, introdotto nel 2013 dal decreto Destinazione Italia (articolo 3 del DI 145/2013) successivamente modificato e riscritto dalla Legge di Stabilità 2015 (legge 190/2014).

     

    MA COS’È IL BONUS RICERCA E SVILUPPO? COME FUNZIONA? A CHI SPETTA?
    QUALI SONO LE ATTIVITÀ E LE SPESE AMMISSIBILI? E IN COSA CONSISTE IN TERMINI DI RITORNO FISCALE?


    Cos’è

    Il Bonus Ricerca e Sviluppo è un’agevolazione fiscale che spetta a tutte le imprese e società di qualsiasi forma giuridica che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020.


    Beneficiari

    L’agevolazione viene concessa tramite credito d’imposta ed concessa a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, senza alcun limite in relazione a forma giuridica, settore produttivo (anche agricoltura), dimensioni (es. in termini di fatturato) e regime contabile.

    Nello specifico, Il bonus ricerca e sviluppo 2019 spetta ai seguenti soggetti beneficiari:

    Imprese di qualsiasi dimensione (sia PMI che Grandi Imprese)

    Consorzi e Reti di Impresa (con personalità giuridica)

    Imprese agricole

    Enti non commerciali

    Grazie alla legge di Bilancio 2017, il bonus sviluppo e ricerca spetta ora anche alle imprese non residenti ma con stabili organizzazioni in Italia, in caso di stipula dei contratti con imprese residenti o localizzate in altri Stati membri dell’UE, negli Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo o in Stati white list, con i quali è possibile lo scambio di informazioni.

    Al contrario, invece, non può essere applicata a:

    Soggetti con redditi di lavoro autonomo

    Soggetti sottoposti a procedure concorsuali non finalizzate alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica

    Imprese che fanno ricerca conto terzi commissionata da imprese residenti

    Imprese non commerciali (per attività istituzionale)


    PER SAPERE DI PIÙ SUL BONUS RICERCA E SVILUPPO, LEGGI L’ARTICOLO
    BONUS RICERCA E SVILUPPO: LE NOVITÀ 2020

    L’agevolazione viene concessa tramite credito d’imposta ed concessa a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, senza alcun limite in relazione a forma giuridica, settore produttivo (anche agricoltura), dimensioni (es. in termini di fatturato) e regime contabile.

    Nello specifico, Il bonus ricerca e sviluppo 2019 spetta ai seguenti soggetti beneficiari:

    Imprese di qualsiasi dimensione (sia PMI che Grandi Imprese)

    Consorzi e Reti di Impresa (con personalità giuridica)

    Imprese agricole

    Enti non commerciali

    Grazie alla legge di Bilancio 2017, il bonus sviluppo e ricerca spetta ora anche alle imprese non residenti ma con stabili organizzazioni in Italia, in caso di stipula dei contratti con imprese residenti o localizzate in altri Stati membri dell’UE, negli Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo o in Stati white list, con i quali è possibile lo scambio di informazioni.

    Al contrario, invece, non può essere applicata a:

    Soggetti con redditi di lavoro autonomo

    Soggetti sottoposti a procedure concorsuali non finalizzate alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica

    Imprese che fanno ricerca conto terzi commissionata da imprese residenti

    Imprese non commerciali (per attività istituzionale)


    Attività Agevolabili dal bonus Ricerca e Sviluppo

    Sono contemplate come agevolabili, le seguenti attività:

    1. Lavori sperimentali o teorici svolti

    2. Ricerca pianificata o indagini critiche

    3. Acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati

    4. Produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi

    Non si considerano attività di R&S: le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.


    Spese e investimenti agevolabili

    Sono recuperabili e quindi contemplate come agevolabili, le spese sostenute in relazione a:

    1. Personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo

    2. Spese relative a contratti con università, enti di ricerca e simili, con altre imprese

    3. Quote di ammortamento di strumenti e attrezzature e laboratorio

    4. Competenze tecniche e privative industriali


    Altri costi

    Spese per certificazione contabile, fino a un limite di 5.000 euro per ciascun periodo di imposta per il quale si intende fruire dell’agevolazione, solo per le imprese che non sono soggette a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale. Tali spese di certificazione si aggiungono al credito di imposta spettante per il 100% del loro valore.

    PS: Per un approfondimento, leggi il nostro articolo del 09/05/2019.


    Bonus Ricerca e Sviluppo: come si applica?

    Il bonus ricerca e sviluppo 2019 consiste nella possibilità per le imprese che investono negli anni 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 in ricerca e dello sviluppo, di accedere a un credito d’imposta pari fino al 50% delle spese sostenute, per un massimo di 20 milioni di euro.

    L’abbuono viene calcolato sulla spesa incrementale complessiva, ossia la differenza positiva tra l’ammontare complessivo delle spese per investimenti in attività di ricerca e sviluppo sostenute nel periodo d’imposta in relazione al quale si intende fruire dell’agevolazione e la media annuale delle medesime spese realizzate nei tre periodi d’imposta precedenti al 2015 (quindi 2012-2014).

    Il bonus è compensabile in F24 l’anno successivo (IVA, IRPEF, contributi, ecc.) e poiché non rientra negli aiuti di stato, può essere cumulato con altre misure agevolative.

    Il beneficio è riconosciuto a ciascun beneficiario, per ogni anno, fino all’importo massimo di €5.000,00 di euro, a patto che la spesa per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, sia per ciascun anno di imposta di almeno € 30.000,00.
    Per le nuove imprese che hanno aperto l’attività da meno di 3 anni, il calcolo della media degli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, ai fini di riconoscimento del bonus fiscale, è quella relativa alle spese effettuate a partire dal periodo di imposta in cui sono ste costituite.


    Condizioni per l’accesso

    Per accedere al credito d’imposta è necessario:

    • Investire un minimo di € 30.000,00.
    • Produrre documentazione delle spese sostenute che sarà verificata e certificata da un revisore contabile.

    Il credito d’imposta deve poi essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta nel corso del quale sono stati sostenuti i costi.

    Le modalità di riconoscimento sono sancite dal comma 1, articolo 3, del DI 145/2013 e confermate dall’articolo 5 del DM del 27 maggio 2015.

    I Key Account di Mr Keting è la a tua disposizione per spiegarti come il tuo investimento nel web può sfruttare il bonus fiscale R&S, arrivando a recuperare più del 50% dell’investimento.


    Hai trovato interessante l’articolo “Bonus Ricerca e Sviluppo: cos’è??”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.