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  • Cloud: 5 buone ragioni per un server dedicato

    Cloud: 5 buone ragioni per un server dedicato

    5 Buone ragioni per preferire un server dedicato al cloud.

    Senza avere la pretesa di esaurire in poche righe un argomento così delicato e complesso, vediamo insieme quali sono le 5 buone ragioni per preferire un server dedicato al Cloud.

    SE SEI IL TITOLARE O IL MANAGER DI UN’AZIENDA CHE GESTISCE MOLTI SITI WEB OPPURE POCHI MA DI GRANDISSIMA IMPORTANZA PER LA TUA ATTIVITÀ, ALLORA DEVI LEGGERE ATTENTAMENTE QUESTO POST.


    Chiariamo subito una cosa: io sono di parte

    Sono di parte perché Mr Keting oltre che di Marketing strategico e sviluppo, si occupa proprio di realizzare, configurare, ottimizzare e proteggere server Linux ad alte prestazioni.
    Server dedicati, insomma.

    Mr Keting attraverso una delle le sue controllate, gestisce un centinaio di server dislocati principalmente in Europa, Cina e Stati Uniti.
    Dicevo, sono di parte, ma sono anche un esperto nel mio settore: in oltre vent’anni di attività ho gestito personalmente almeno 300 server Linux di ogni ordine e grado di complessità. E ovviamente conosco bene tutte le più importanti soluzioni Cloud sul mercato.

    Quello che sto per scrivere è quindi il risultato di una lunga esperienza e vuole fornire uno spunto di riflessione a chi, come me, non condivide la corsa al Cloud degli ultimi anni.
    Motivatissima in alcuni casi, ma in molti altri assolutamente no.

    Ecco quindi quali sono, a mio insindacabile parere, le 5 ragioni per cui vale la pena preferire un server dedicato al Cloud.


    1. Crollo delle competenze IT

    Quando ho cominciato a lavorare nell’IT esistevano due scuole di pensiero dominanti: quella più corporate legata ai grandi monopolisti – Microsoft, Oracle, IBM, etc. – e il nascente esercito dei sysadmin indipendenti, capaci di costruirsi tutto da soli e fortemente contrari a qualsiasi tipo di licenza proprietaria o certificazione.

    Non è una mia opinione il fatto che sono stati questi ultimi a costruire la Rete degli anni d’oro e a permettere a Internet di raggiungere il livello di popolarità che ha poi acceso le micce della New Economy.

    Le aziende che si affacciavano allora sul web erano governate da gente skillatissima della seconda specie. Tutti i grandi progetti, specialmente quelli più visionari e innovativi, venivano lanciati da piccoli team con forti competenze – spesso maturate da assoluti autodidatti – e una completa autonomia: hardware, sistemi operativi e software venivano prodotti in casa, rapidamente e con un livello di customizzazione ineguagliabili.

     

    OGGI MOLTE AZIENDE HANNO CEDUTO COMPLETAMENTE IL CONTROLLO DI INFRASTRUTTURA E TECNOLOGIE A TERZE PARTI E SI SONO CONVINTE CHE LA CONOSCENZA DELLE SPECIFICHE TECNICHE INDICATE DAL FORNITORE DI SERVIZI CLOUD SIA UNA SORTA DI COMPETENZA IT 2.0… MA NON È COSÌ!

    Il risultato di tanti anni di Cloud ha prodotto una generazione di tecnici tecnicamente impreparati, i cui punti deboli saltano fuori tutti insieme nei momenti più critici: attacchi informatici, conflitti software, obsolescenza del codice, integrazione di sistemi, etc.

    Di fronte ad un qualsiasi problema minimamente complesso il titolare è costretto a ricorrere a personale esterno. E questo non va per niente bene!
    Tornare ai server dedicati costringe il reparto IT a giocare a carte scoperte e a dimostrare tutta la propria preparazione. Oppure, volendola prendere per il verso giusto, permette al reparto IT di dimostrare la propria centralità in azienda.


    2. Costi più elevati

    Possono dirmi quello che vogliono i marketing men delle varie aziende che forniscono servizi Cloud, ma a parità di performance loro sono molto, molto, molto più cari.

    Per i nostri clienti abbiamo fatto più volte tentativi di confronto tra i costi del Cloud e quelli di un server dedicato e in tutti i casi tra le due soluzioni c’erano differenze abissali.

    Vi faccio un esempio banale…
    Per un nuovo progetto editoriale abbiamo allestito un cluster di due server dedicati con buone caratteristiche:

    • 256GB RAM
    • 2x240GB dischi SSD in RAID1
    • Processore Intel Xeon Hexa-Core
    • 30 TB di traffico mensile compresi
    • Firewall dedicato
    • Assistenza 24/7/365

     

    Ebbene, ognuna delle due macchine costa al nostro cliente poco più di 180,00 EURO / mese compresi i servizi di assistenza e di manutenzione ordinaria. Per avere qualcosa di paragonabile ad un server del genere in Cloud avrebbero speso almeno il triplo!
    E senza qualcuno con cui confrontarsi personalmente in caso di problemi.

     

    SE PENSATE CHE UNA WEB AGENCY PUÒ OSPITARE SERENAMENTE OLTRE 1000 SITI WORDPRESS SU UNA MACCHINA DEL GENERE AVETE UN’IDEA CHIARA DI QUANTO SIA ECONOMICAMENTE VANTAGGIOSO DOTARSI DI UN SERVER DEDICATO.


    3. Mancanza di flessibilità e forti limitazioni

    Alcuni dei miei colleghi sono in realtà rivenditori di soluzioni chiuse, di cui conoscono solo superficialmente l’architettura avendola “imparata” dalle istruzioni scritte accanto ai vari pulsanti del gestionale che utilizzano: CPanel, Plesk, etc.
    Lo dico con una certa dose di sarcasmo, ma credetemi che spesso è davvero così.
    Questa superficialità nelle competenze legate all’architettura porta alla peggiore risposta che si possa dare ad un cliente: “Non si può fare”.
    Ma signori… il concetto di “non si può fare” non esiste proprio in ambito informatico, la risposta più sincera sarebbe una delle due: io non lo so fare o le tecnologie che io ho adottato non lo permettono.

    Qualche giorno fa un cliente ci ha contattato aprendo un ticket nel nostro CRM. La sua esigenza era inizialmente piuttosto confusa ma in un paio di botta e risposta siamo riusciti a capire che aveva bisogno di almeno 3 versioni PHP extra oltre a quella di default montata sul suo server.

    Tralasciando il fatto che la richiesta sia più o meno assurda, con un intervento di due sole ore ed un costo decisamente contenuto il cliente è stato accontentato ed ora può ospitare le vecchie applicazioni web che richiedevano quelle specifiche versioni di PHP.

     

    TROVATEMI UNA SOLUZIONE CLOUD CHE PERMETTA UNA FLESSIBILITÀ ED UN LIVELLO DI PERSONALIZZAZIONE DEL GENERE E CHE NON COSTI UNA FORTUNA…


    4. Assistenza tecnica molto limitata o costosa

    Un server dedicato viene sempre affidato ad uno o più sysadmin ben definiti, una squadra di umani che si prendono cura della sua protezione e manutenzione.

    Mi riferisco ovviamente ai server forniti da società specializzate di piccole dimensioni, non alle soluzioni bulk fornite da multinazionali con decine di migliaia di clienti e centinaia di richieste di assistenza al giorno.
    Sia per i server dedicati, che per il Cloud, la manutenzione ordinaria e straordinaria dovrebbero essere sempre comprese nei canoni del contratto di noleggio che si sottoscrive e non gravare direttamente sul cliente.

    Ma ottenere assistenza tecnica non significa sempre e solo richiedere un intervento per malfunzionamenti, significa piuttosto avere a propria disposizione qualcuno a cui rivolgersi per ottenere supporto e informazioni anche solo nella scelta o nella configurazione di un software.

    È chiaro che il modello stesso del Cloud prevede il massimo grado di automazione possibile e punta quindi a minimizzare le interazioni con il supporto tecnico: non esiste un sysadmin del tuo servizio, Cloud per il semplice fatto che il Cloud non individua in maniera precisa e indipendente un tuo spazio circoscritto.

     

    IL CLOUD È PRINCIPALMENTE UN MODELLO DI BUSINESS ACCENTRATORE, SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA, ED È FORTEMENTE ORIENTATO ALL’ABBATTIMENTO DEI COSTI.
    A VANTAGGIO DELL’AZIENDA CHE LO EROGA, OVVIAMENTE, NON DEL CLIENTE FINALE.

    Ecco perché l’assistenza tecnica è spesso molto limitata oppure costosa.

    5. Potenziale dispersione di dati aziendali (anche) a vantaggio dei tuoi competitor

    Entriamo qui in un pericoloso campo minato in cui è proibito fare nomi o indicare casi reali, ma una delle ragioni più importanti per preferire un server dedicato al Cloud è la protezione dei dati aziendali contro la loro potenziale dispersione.

    Molte delle aziende che offrono servizi in Cloud oggi provengono da ambiti che niente hanno a che fare con hosting e housing, lo avrete sicuramente notato.
    Si tratta di enormi realtà proprietarie di servizi di dimensione globale che occupano di fatto posizioni di monopolio nella gestione delle informazioni e sono nei loro rispettivi ambiti inscalfibili e inamovibili.

    La giustificazione ufficiale per avere invaso il mondo dell’IT e fatto migrare migliaia di aziende verso le loro soluzioni Cloud è sempre la stessa: abbiamo bisogno di enormi data center in tutto il mondo e aprendo le nostre infrastrutture alle aziende otteniamo un forte abbattimento dei costi.

    Ma, secondo voi, regge questa motivazione?
    Perché allora non lo hanno fatto, prima di loro, le multinazionali dell’automotive, per fare solo un esempio?

     

    MHM… NON SO PIÙ A QUALE ALTRO EUFEMISMO RICORRERE PER ALLUDERE ALLE BIG COMPANY CHE GESTISCONO IL BUSINESS PIÙ REMUNERATIVO E PERICOLOSO – DOPO IL NARCOTRAFFICO – NELLA STORIA MODERNA: LA RACCOLTA, L’ANALISI E SEMPRE PIÙ SPESSO LA MANIPOLAZIONE DEI BIG DATA.

    Non aggiungo altro, ma ti faccio una domanda provocatoria:

    Se in un qualsiasi modo grazie ai dati che ospiti in Cloud e ai contenuti che scambi in rete attraverso i servizi in Cloud aiuti una società di profilazione ad individuare un preciso bacino di potenziali clienti perfetto per il tuo business cosa credi che ne faccia poi la stessa società di profilazione?

    Cercherà di venderli a chiunque sia disposto a pagarli per ottenere risultati commerciali, il che significa che potrà venderli a te come al tuo competitor.

    Al tuo competitor. Partendo dai tuoi dati.


    (In)concludendo

    Questo non vuole essere un documento tecnico che risolve definitivamente l’annosa questione di cosa sia meglio scegliere tra server dedicati e Cloud. Avevo in testa da tempo l’idea di mettere nero su bianco almeno queste 5 ragioni fondamentali che mi fanno propendere per i primi e così ho fatto.
    Perché anche se si tratta di 5 argomenti semplici e piuttosto conosciuti, ho il sospetto che qualcuno dopo averli letti ne rimarrà sorpreso e comincerà ad approfondire per saperne di più.

    E saperne di più – soprattutto su questi argomenti – è sempre una gran bella cosa, fidatevi!


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  • Waze Local e Apple Maps per il business

    Waze Local e Apple Maps per il business

    Come sfruttare Waze Local e Apple Maps Connect per il tuo businnes

    Il marketing di prossimità comprende tutte le attività finalizzate a promuovere un’attività sul web a livello locale, attraverso l’utilizzo di mappe e geo localizzatori, che mostrano la propria pubblicità solo a chi è fisicamente vicino alla tua azienda o alla tua attività commerciale.

    Per le aziende, “marketing di prossimità” è diventato sinonimo di Google My Business, lo strumento Google dedicato del quale ti abbiamo nelle scorse settimane, ma Google non è il solo ad offrire questo tipo di servizio.Nel panorama web esistono anche altri strumenti per il marketing di prossimità, e oggi vogliamo parlarti di Waze e Apple Maps, due soluzioni alternative che ti faranno conoscere ad un pubblico sempre più vasto.


    Waze

    Acquistato da Google nel 2013, e quindi ancora un servizio offerto dall’azienda di Mountain View, sebbene sotto altro marchio, Waze si basa sul concetto di crowdsourcing, cioè la partecipazione attiva degli utenti.

    Chiunque si registra, infatti, può accedere al servizio di car sharing e viaggiare in compagnia, ma anche aiutare gli altri navigatori segnalando in tempo reale informazioni sul traffico, sugli incidenti e addirittura sugli autovelox presenti in strada.

    Va da sé che per far questo debba essere integrato con delle mappe, e dall’offrire una mappa della città a indicare anche negozi, ristoranti e uffici, il passo è breve. Waze ha quindi incrementato una nuova funzione con il nome di Waze Local, attraverso la quale le aziende possono creare una propria scheda e rendere visibile la propria attività a tutti gli automobilisti nelle vicinanze.


    IL SERVIZIO È MOLTO INTUITIVO E PERMETTE TRE DIVERSE TIPOLOGIE DI PUBBLICITÀ:

    Branded Pins

    puntine presenti sulla cartina che indicano la tua attività agli automobilisti quando sono nelle vicinanze

    Promoted Search

    annunci pubblicitari con il tuo logo che appaiono nei risultati delle ricerche fatte dagli utenti all’interno della piattaforma.

    Zero-Speed Takeover

    veri e propri cartelloni che appaiono agli automobilisti mentre sono fermi e si trovano nelle vicinanze della tua attività.

    Unica nota dolente il costo: a differenza di Google My Business, Waze Local ha un costo che varia dai 2 dollari al giorno a 100 dollari al giorno, in base alla visibilità che vuoi ottenere.

    PRO

    È una piattaforma molto partecipata
    Offre 3 diversi gradi di visibilità
    È facile e intuitiva

    CONTRO

    È a pagamento

    Apple Maps Connect

    Come anticipato, un altro servizio che offre marketing di prossimità è Apple Maps Connect. Per certi aspetti molto simile a Google My Business, ma integrato nei dispositivi Apple, Apple Maps Connect è sicuramente il servizio mappe più utilizzato dagli utenti iOS.

    Accedendo con le credenziali iTunes, gli utenti possono segnalare punti di interesse, tra cui anche aziende e attività commerciali, mentre le aziende possono aprire una propria scheda andando all’indirizzo https://mapsconnect.apple.com e inserendo:

    • Nome dell’azienda
    • Un unico numero di telefono
    • Categoria di riferimento
    • Possibilità o meno di pagare con applepay
    • Geo localizzazione
    • Orari di apertura
    • Link al proprio sito web e ai canali social

    Al momento Apple Maps Connect non permette di aggiungere foto o di mantenere attiva la scheda con la pubblicazione di post periodici, e questo limita un po’ le prestazioni del servizio in termini di visibilità e acquisizione nuovi clienti, ma si tratta di un’opportunità che non va sottovalutata se consideriamo che circa il 15% degli utenti italiani utilizza prodotti Apple, soprattutto da mobile.

    Fonte: il Sole24ore


    PRO

    È una piattaforma usata dagli utenti iOS
    La registrazione è immediata
    Il servizio è gratuito

    CONTRO

    Non permette di inserire descrizioni dettagliate

    L’APERTURA DI UNA SCHEDA APPLE MAPS RICHIEDE POCHISSIMO TEMPO, PER QUESTO NOI DI MR KETING LO INSERIAMO A TITOLO GRATUITO NEI PACCHETTI DI GESTIONE GOOGLE MY BUSINESS E REGISTRIAMO LE AZIENDE GIÀ DURANTE IL PRIMO INCONTRO DI CONSULENZA, PER DAR LORO UNA VISIBILITÀ IMMEDIATA E AIUTARLE A TROVARE NUOVI CLIENTI SFRUTTANDO LE POTENZIALITÀ DEL MARKETING DI PROSSIMITÀ.


    Waze LocalApple Maps ConnectGoogle My Business sono 3 esempi di come le aziende possono veicolare le informazioni sulle proprie sedi e trovare nuovi clienti. On line esistono anche altre piattaforme che riportano i dati aziendali, l’indirizzo e qualche informazione sull’attività, spesso si tratta di servizi con canoni mensili di abbonamento, in altri casi di portali gratuiti che funzionano come le vecchie guide telefoniche.

    Dalla nostra esperienza, però, riteniamo che i tre servizi citati siano i migliori in termini di utenza e opportunità, per cui li consigliamo a chiunque voglia trovare nuovi clienti facendosi conoscere sul web, fermo restando che da soli questi servizi non bastano, e devono essere supportati da un sito ottimizzato per il SEO e pagine social curate e gestite con costanza.

    Vuoi far conoscere la tua attività a chi è vicino alla tua sede e ancora non ti conosce?
    Sfrutta il marketing di prossimità!


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  • Google My Business: è utile alla tua azienda?

    Google My Business: è utile alla tua azienda?

    Nato dall’incontro tra le ceneri di Google+ e Google Maps, Google My Business è il nuovo sistema che Google ti mette a disposizione per migliorare la visibilità della tua azienda o del tuo brand. Quindi, perché Google Mr Business è utile per la tua azienda?

    Come sosteniamo da sempre noi di Mr Keting, on line come off line la multicanalità è fondamentale per emergere sul mercato e farsi conoscere da un pubblico sempre più ampio.


    Per questo oltre ad un sito internet ben posizionato tramite attività SEO e una presenza costante sui social network di riferimento per il tuo target, una scheda su Google My Business può essere l’asso nella manica che ti permette di avere una marcia in più rispetto ai tuoi concorrenti.

    Scopriamo insieme di cosa si tratta.


    Google My Business: la geolocalizzazione incontra i contenuti

    Siamo portati a pensare a Google Maps come un elenco telefonico dove trovare l’indirizzo di un’azienda e raggiungerla in pochi click tramite la funzione “navigazione”. Con l’avvento di Google My Business, però, il sistema di geolocalizzazione della tua attività si è integrato ad una scheda aziendale dove puoi inserire info utili, link al tuo sito, news e addirittura i prodotti e i servizi che offri.

    Con Google My Business, quindi, non solo puoi guidare i tuoi potenziali clienti verso il tuo negozio, il tuo bar o i tuoi uffici, ma anche spiegar loro le offerte disponibili, presentare i tuoi prodotti, comunicare le offerte del momento e tanto altro.


    Come ottenere successo con Google My Business

    Ovviamente, come per tutti gli altri strumenti che Internet mette a disposizione, dal sito web alle pagine social, anche per Google My Business non basta aprire una scheda e inserire il nome della tua attività. Per ottenere davvero nuovi contatti, devi per prima cosa inserire tutti i dati, completi e sempre aggiornati, soprattutto in occasione di ferie e chiusure straordinarie.

    Inoltre, devi avere una presenza costante nel tempo, attraverso news e contenuti creati ad hoc che permettano agli utenti di capire nel dettaglio la tua offerta, i tuoi valori, la qualità dei tuoi prodotti.


    SOLO SE CONTINUI AD AGGIORNARE CON COSTANZA LA TUA SCHEDA SU GOOGLE MY BUSINESS RIUSCIRAI A FARTI TROVARE DAI POTENZIALI CLIENTI E CREARE QUEL LEGAME DI FIDUCIA CHE SI TRADUCE IN UN AUMENTO DI FATTURATO PER LA TUA ATTIVITÀ.


    Come gestire la propria pagina Google My Business

    Se la tua azienda è già presente su Google Maps, ma solo con l’indirizzo e nulla più, devi per prima cosa rivendicare la tua attività.
    Aziende come Italia Online, Seat Pagine Gialle o simili si offrono di rivendicare la tua attività per conto tuo, ma noi ti consigliamo di essere sempre tu in persona a gestire questo tipo di procedure per evitare di essere poi obbligato a pagare canoni annuali al fornitore di servizi che hai scelto. In questo caso Google My Business è un’ottima soluzione.


    MOLTE AZIENDE SONO DIVENTATE PARTNER CERTIFICATE GOOGLE PER QUESTO POSSONO AIUTARTI A RIVENDICARE LA TUA ATTIVITÀ, MA SONO POCHE QUELLE CHE, COME NOI, TI AIUTANO A FARLO DA SOLO, SENZA TENERTI LEGATO A DOPPIO FILO A CANONI ANNUALI DI GESTIONE.

    In Mr Keting ti supportiamo passo passo nel rivendicare la tua scheda, ma soprattutto ti aiutiamo a capire come scrivere i contenuti affinché, sul lungo periodo, tu possa diventare autonomo nella gestione della tua pagina su Google My Business e ottenere davvero il successo che stai cercando.


    Quali contenuti inserire nella scheda Google My Business

    Una volta che hai rivendicato la tua scheda e ne sei diventato amministratore, devi procedere con i contenuti, nello specifico:

    INDIRIZZO E GEOLOCALIZZAZIONE ESATTA

    affinché la tua attività sia indicata con precisione sulla mappa e non porti i tuoi contatti nella via accanto alla tua, dove magari c’è la sede del tuo concorrente.

    INSERIMENTO DI NOME AZIENDA E PAY-OFF

    Il pay-off è una piccola frase che specifica cosa fai e ti aiuta nel posizionamento organico su Google. Sappiamo che non è facile trovare una frase descrittiva e al contempo d’impatto, per questo sarà il nostro team marketing ad aiutarti nella scelta. Da pochi giorni è possibile anche inserire il @nome breve.

    INSERIMENTO DESCRIZIONE

    Se ti affidi alla nostra professionalità, anche in questo caso sarà il nostro ufficio marketing ad aiutarti a trovare una descrizione efficace e che rispetti i parametri della piattaforma in materia di lunghezza e parole chiave più adatte.

    INSERIMENTO CONTATTI

    Dall’e-mail al numero di telefono, dal sito web agli orari di apertura, assicurandosi che restino aggiornati nel tempo.

    INFORMAZIONI AGGIUNTIVE

    Ovvero tutte quelle informazioni, come i tag e le etichette, che l’utente utilizza quando cerca un’attività come la tua e che lo aiutano a trovarti.

    NEWS E AGGIORNAMENTI

    Cioè tutte le info necessarie a mantenere la tua scheda “viva” e a trasmettere fiducia e sicurezza ai potenziali clienti.


    Quanto costa gestire una scheda Google My Business

    Lo sappiamo, ora che hai capito perché Google My Business è utlie alla tua azienda e cosa sta dietro alla sua gestione starai pensando che costi un patrimonio.

    In realtà la scheda su Google My Business è gratuita e la nostra consulenza costa pochissimo se pensi al valore che ha per la tua azienda l’acquisizione di un nuovo cliente che, cercando su Google un prodotto/servizio, trova te prima del tuo concorrente, si sente rassicurato dalle informazioni che trova, e decide di contattarti!


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  • LinkedIn Sales Navigator: perché sceglierlo

    LinkedIn Sales Navigator: perché sceglierlo

    LinkedIn Sales Navigator: perché sceglierlo

    Mr Keting consolida un rapporto avviato tempo fa con la piattaforma LinkedIn, diventando a tutti gli effetti Ambassador di LinkedIn Sales Navigator.

    Entrando nel serrato programma di formazione di LinkedIn, per apprendere tutte le funzionalità del CRM più potente al mondo per i Sales Manager, siamo in grado di portare le giuste conoscenze nelle PMI per poter sfruttare al meglio questa opportunità.


    1. LinkedIn e territorio

    Più di 610 Milioni di membri in oltre 200 Nazioni e Territori

    2 nuovi iscritti al secondo nel mondo

    In Italia + di 800 Mila membri con seniority Director per un totale di 12 Milioni di inscritti

    340 Mila aziende hanno una pagina su LinkedIn


    2. Come un commerciale migliora il processo di ingaggio?

    • • Individua le persone e le aziende corrispondenti al suo target > Focus sulle persone ed aziende giuste
    • • Raccoglie informazioni rilevanti > Rimane aggiornato sui principali aggiornamenti e notizie che riguardano il suo target
    • • Interagisce in maniera personalizzata > Costruisce fiducia con il suo prospect e attuali clienti

    Può monitorare e analizzare il successo dei suoi content e ricevere immediata visibilità sulle interazioni e comportamenti quando il suo cliente interagisce e condivide i suoi contenuti.

    Sales Navigator inoltre, con PointDrive, dà la possibilità al commerciale di condividere contenuti come presentazioni o schede prodotto con i referral in maniera analitica.
    Infatti con PointDrive può sapere chi consulta, con chi condivide, il documento e quando lo fa.
    Questo le permette di monitorare il comportamento del referral e/o contatto e-mail.

    Naturalmente LinkedIn Sales Navigator, per dare risultati importanti, ha bisogno di basi solide e strutturate:

    Pagina aziendale completa e ricca di contenuti

    Aggiornamenti periodici programmati attraverso un piano marketing

    Un gruppo di lavoro unito con pagine personali dettagliate

    Pagine vetrina che raccontano in dettaglio i servizi e/o prodotti aziendali

     

    Quindi: Perché scegliere LinkedIn Sales Navigator? Perchè Mr Keting si propone come partner delle PMI aumentato la loro reputazione su LinkedIn.


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  • Attività da finanziare come ricerca e sviluppo

    Attività da finanziare come ricerca e sviluppo

    Il Bonus Ricerca e Sviluppo è un’agevolazione fiscale che spetta a tutte le imprese e società di qualsiasi forma giuridica che investono in attività di ricerca e sviluppo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020.

    Per un approfondimento leggi il nostro articolo del 08/04/2019.


    ECCO LE 5 ATTIVITÀ CHE POSSONO FARTI ACCEDERE AL CREDITO D’IMPOSTA

     

    1. Lavori sperimentali o teorici

    Finanziare lavori sperimentali o teorici svolti, aventi quale principale finalità l’acquisizione di nuove conoscenze sui fondamenti di fenomeni e di fatti osservabili, senza che siano previste applicazioni o utilizzazioni in attività pratiche dirette.


    2. Ricerca pianificata o indagini critiche

    Ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenze, da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un miglioramento dei prodotti, processi o servizi esistenti ovvero la creazione di componenti di sistemi complessi, necessaria per la ricerca industriale.


    3. Realizzazione di nuovi prototipi

    Realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi o attività commerciali e di progetti pilota destinati a esperimenti tecnologici o commerciali, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per poterlo usare soltanto a fini di dimostrazione e di convalida.


    4. Acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti

    Finanziare l’acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati; può trattarsi anche di altre attività destinate alla definizione concettuale, alla pianificazione e alla documentazione concernenti nuovi prodotti, processi e servizi; tali attività possono comprendere l’elaborazione di progetti, disegni, piani e altra documentazione, purché non siano destinati a uso commerciale.


    5. Produzione e collaudo di prodotti, attività, processi e servizi

    Produzione e collaudo di prodotti, attività processi e servizi a condizione che non siano impiegati o trasformati in vista di applicazioni industriali o per finalità commerciali.


    Key Account di Mr Keting è la a tua disposizione per spiegarti come il tuo investimento nel web può sfruttare il bonus fiscale R&S, arrivando a recuperare più del 50% dell’investimento.

    Contatta i nostri Key Account per scoprire come fare


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  • Lavoro: le nuove funzionalità di LinkedIn

    Lavoro: le nuove funzionalità di LinkedIn

    LinkedIn, continua a rinnovarsi per semplificare sempre più gli incontri di lavoro e lo sta facendo ampliando la sua offerta con 4 nuove funzionalità per le campagne Ads.

    Nuova profilazione del target

    Targetizzazione per interessi

    Segmenti di pubblico preimpostati
    Meeting


    In cerca di nuovi clienti, partnership, lavoro o risorse?

    Nuova profilazione del Target (Lookalike audience)

    Finalmente anche su LinkedIn arrivano i “pubblici simili”, ovvero la carta più importante da giocare per raggiungere nuovi potenziali clienti ed aumentare il lavoro.

    Il motivo è semplice:
    questa funzionalità permette di rivolgere annunci pubblicitari mirati ad aziende, visitatori del sito web o specifici profili che presentano caratteristiche simili a quelle dei propri clienti.

    Le Lookalike Audience possono essere create in pochi click, sul modello dei pubblici già salvati all’interno delle Matched Audience.


    Targetizzazione per interessi

    LinkedIn ha introdotto il targeting per interessi nell’Ads Campaign Manager, consentendo a chi sponsorizza contenuti di raggiungere gli iscritti alla piattaforma a seconda dei loro comportamenti e, presto, anche in base alle loro interazioni con i contenuti sul motore di ricerca Microsoft Bing.

    Segmenti di pubblico preimpostati (audience templates)

    La piattaforma ha lanciato 20 modelli di pubblico, ovvero segmenti di pubblico B2B predefiniti che possono essere attivati con un solo click e che permettono di semplificare l’attività di chi inizia a sponsorizzare contenuti con le LinkedIn Ads.


    Meeting

    LinkedIn sta testando alcune features per pianificare un meeting direttamente all’interno della piattaforma. Due sono le funzionalità sotto test:

    Pulsante Availability per comunicare le rispettive disponibilità

    Pulsante Location, per indicare e condividere la posizione e il luogo d’incontro

    Il tutto viene permesso con un semplice tap nelle conversazioni, collegando a LinkedIn il proprio calendario per consentirgli di scegliere tra gli orari disponibili.

    Vuoi potenziare o migliorare il tuo profilo Linkedin?
    Contattaci, abbiamo gli strumenti e le competenze per aiutarti!


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  • WhatsApp Business: 3 funzioni irrinunciabili

    WhatsApp Business: 3 funzioni irrinunciabili

    Semplifica l’interazione con i tuoi clienti rispondendo ai loro messaggi in modo rapido e automatico.

    Che cos’è WhatsApp Business?

    WhatsApp Business è un’applicazione gratuita pensata per consentire alle aziende di restare in contatto con i propri clienti, attraverso strumenti d’interazione in grado di migliorare e semplificare moltissimi aspetti della relazione.


    Cosa cambia rispetto al tradizionale WhatsApp?

    Entrambe piattaforme di messaggistica istantanea, sono gratis e per entrambe c’è la versione desktop, grazie alla quale è possibile gestire il servizio dal personal computer. Ciò che differenzia WhatsApp Business dalla versione classica, è la presenza di alcune funzionalità aggiuntive, che permettono di semplificare e migliorare l’interazione con i clienti.

     

    PERCHÈ WHATSAPP BUSINESS È PENSATO ESCLUSIVAMENTE PER LE AZIENDE.
    PER CONSENTIRE LORO D’INTERAGIRE MEGLIO CON I PROPRI CLIENTI FORNENDO AGGIORNAMENTI E SUPPORTO, DANDO COSÌ POSSIBILITÀ COMUNICARE CON ESSI SFRUTTANDO UN APP CHE IN PRATICA HANNO TUTTI.


    Ecco le 3 funzioni che ti offre WhatsApp Business:

    profilo dell’attività, per fornire importanti informazioni, come indirizzo, email e sito web

    strumenti di messaggistica, per rispondere velocemente ai clienti

    statistiche, per vedere quanti messaggi sono stati inviati, ricevuti e letti con successo


    1. Profilo attività

    Con WhatsApp Business hai la possibilità di creare un profilo aziendale, che aiuti i clienti ad ottenere informazioni aggiuntive sulla tua azienda come l’indirizzo e-mail, sito web, indirizzo dell’attività e gli orari di apertura, nonché inserire informazioni come categoria merceologica e descrizione attività.


    2. Messaggi preimpostati

    WhatsApp Business può diventare una vera e propria reception, grazie ai messaggi automatici, di assenza o di benvenuto o alle risposte rapide utili per rispondere in automatico alle domande più frequenti.

    • Messaggio d’assenza: potrai impostare un messaggio automatico che verrà inviato alle persone che ti contatteranno tramite WhatsApp Business, quando non sei disponibile. Potrai scegliere le modalità di invio del messaggio d’assenza (sempre, in orari personalizzati o fuori dagli orari di apertura della tua attività).
    • Messaggi di benvenuto: potrai inviare in automatico alle persone che ti contattano per la prima volta su WhatsApp Business un messaggio di benvenuto personalizzandolo come desideri.
    • Risposte rapide: se desideri semplificare e velocizzare i contatti con i tuoi clienti tramite WhatsApp Business, potrai impostare le risposte rapide, ovvero collegamenti veloci che ti permettono di inviare un testo personalizzato. Utilizzando le risposte rapide, potrai associare una sola parola (shortcut) a un messaggio lungo che scrivi di frequente e mandare in automatico questo messaggio solo digitando quella singola parola. Per esempio, potrai associare la singola parola “grazie” al tuo messaggio di ringraziamenti, inviandolo per intero solo scrivendo la parola “grazie” preceduta da “/”.

    3. Statistiche

    La versione business mette a disposizione una sezione dedicata alle statistiche sulla messaggistica, una funzione che fornisce dati sul numero dei messaggi inviati, consegnati, letti e ricevuti. Queste statistiche ti aiutano a capire il livello di coinvolgimento e di soddisfazione dei tuoi clienti e, quindi, comprendere se la tua strategia sta funzionando oppure no.

    WhatsApp Business è senza dubbio uno strumento efficace per ottimizzare i tempi e semplificarti la vita per quanto riguarda la gestione delle relazioni con i tuoi clienti.


    Hai già inserito WhatsApp Business nella tua strategia di marketing?


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  • Pubblicità: 5 motivi per farla su giornali online

    Pubblicità: 5 motivi per farla su giornali online

    Internet sta diventando sempre più uno dei canali preferenziali per il veicolo e la fruizione dell’informazione.

    Crescendo come mezzo d’informazione, il web sta divenendo anche uno dei più importanti veicoli della pubblicità che oggi passa online attraverso svariati canali diversi.

    Tra i tanti canali del web che ospitano la pubblicità (motori di ricerca, social network, email marketing, ecc), c’è un canale in forte crescita: i giornali online.

    Come saprete allo stesso modo degli editoriali cartacei tradizionali, anche i giornali online ospitano sulle loro pagine spazi pubblicitari che rivendono agli inserzionisti.

     

    MA QUANTO CONVIENE FARE PUBBLICITÀ SUI GIORNALI ONLINE? PUÒ ESSERE PROFICUO?
    SCOPRIAMOLO…


    1. I TUOI CLIENTI SI INFORMANO ONLINE

    L’80% degli utenti si informa tutti i giorni e Il 55% degli italiani lo fa online.

    È quanto emerge dal Rapporto sul consumo di informazione pubblicato da Agcom e realizzato in collaborazione con Gfk Italia su un campione di 14mila persone.

    Ma dove si informano gli italiani? Quali canali prediligono?

    Nonostante Tv, radio e giornali restino parte importante della dieta informativa degli italiani, i media online stanno prendendo il sopravvento velocemente, tanto da balzare al secondo posto per frequenza di accesso con finalità informativa.

    Sempre più persone si affidano al mezzo del web per reperire informazioni, oltre la metà (55%) lo utilizza per informarsi e oltre ¼ della popolazione (25%) lo reputa in assoluto lo strumento più importante per informarsi.

    2. I TUOI CLIENTI LEGGONO GIORNALI ONLINE, SOPRATTUTTO LOCALI

    Il peso della carta stampata è ormai sempre più residuale. I giornali continuano ad avere la loro importanza ma oggi iniziano sempre più ad essere letti online in tempo reale.

    Il 39% degli italiani utilizza siti e app degli editori per tenersi informati e il 75% delle giovani generazioni, che saranno i tuoi clienti del domani, entra in contatto e si informa sull’attualità attraverso siti web, portali e testate online.

    Tra gli under 30, infatti, la fruizione dei TG e dei programmi d’informazione è passata in 10 anni dal 76% al 66%, quella dei siti di informazione online dal 31 al 75%; mentre è cresciuto dal 15% al 63%, l’utilizzo dei social quale strumento di informazione


    3. I TUOI CLIENTI TI VEDONO SU PIÙ CANALI

    Vista la tendenza degli italiani ad informarsi online, le testate giornalistiche si stanno convertendo sempre più al web.

    Tenendo conto che il 55% degli italiani si informa online utilizzando soprattutto social media e motori di ricerca, i giornali hanno cominciato costruire la propria comunicazione sfruttando i motori di ricerca attraverso i loro blog e a condividere tutte le loro informazioni anche sui social network.

    Il fatto che i giornali siano presenti su diverse piattaforme è prezioso per gli inserzionisti. Significa che aumenta le probabilità che un articolo venga letto e, quindi che un lettore veda la tua pubblicità.


    4. PUOI FARE PUBBLICITÀ IN TUTTI I FORMATI CHE VUOI

    Non solo testo o immagini o video, ma tutto insieme. Per andare incontro agli inserzionisti, le testate online hanno iniziato ad organizzarsi per accogliere sulle proprie pagine una serie infinita di formati pubblicitari: immagini, gif, banner, video, online advertising, redazionali, native advertising, ad local, data driven advertising e soprattutto mobile advertising (scopri di più sui formati pubblicitari ospitati dalle testate giornalistiche online).


    5. I TUOI COMPETITOR GIÀ LO STANNO FACENDO

    Oggi gli inserzionisti stanno cambiando l’orientamento delle spese pubblicitarie proprio in favore di questi tipi di pubblicità. Per l’efficacia e la capacità del web di raggiungere in modo specifico potenziali reali clienti, l’investimento pubblicitario delle aziende come la tua si sta spostando sempre più sul web.

    Come dimostra l’Osservatorio Internet Media nel 2018, mentre l’editoria quotidiana e periodica tradizionale ha perso il 6,3% (pari a 4,1 miliardi) di investimenti in pubblicità, la pubblicità online è cresciuta del 2,2%, ovvero di 1,6 miliardi. In particolare, è impressionante la crescita della pubblicità su smartphone che alla fine del 2017 ha raggiunto un valore di circa 1.100 milioni di euro, +56% rispetto all’anno precedente.

    Dati ufficiali
    agcom.it
    key4biz.it


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  • Bonus Ricerca e Sviluppo: cos’è?

    Bonus Ricerca e Sviluppo: cos’è?

    Credito di imposta per ricerca e sviluppo. Un’opportunità da non perdere per pagare meno tasse e creare liquidità per lo sviluppo e la crescita della tua impresa

    D.L. 145/2013 – Scadenza: 31-12-2020

    È ormai operativa dal 2015 la normativa che consente alle imprese di qualsiasi forma giuridica, settore economico e regime contabile, di recuperare tramite credito d’imposta fino al 50% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo.

    Il credito d’imposta viene concesso grazie al Bonus Ricerca e Sviluppo 2019, introdotto nel 2013 dal decreto Destinazione Italia (articolo 3 del DI 145/2013) successivamente modificato e riscritto dalla Legge di Stabilità 2015 (legge 190/2014).

     

    MA COS’È IL BONUS RICERCA E SVILUPPO? COME FUNZIONA? A CHI SPETTA?
    QUALI SONO LE ATTIVITÀ E LE SPESE AMMISSIBILI? E IN COSA CONSISTE IN TERMINI DI RITORNO FISCALE?


    Cos’è

    Il Bonus Ricerca e Sviluppo è un’agevolazione fiscale che spetta a tutte le imprese e società di qualsiasi forma giuridica che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020.


    Beneficiari

    L’agevolazione viene concessa tramite credito d’imposta ed concessa a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, senza alcun limite in relazione a forma giuridica, settore produttivo (anche agricoltura), dimensioni (es. in termini di fatturato) e regime contabile.

    Nello specifico, Il bonus ricerca e sviluppo 2019 spetta ai seguenti soggetti beneficiari:

    Imprese di qualsiasi dimensione (sia PMI che Grandi Imprese)

    Consorzi e Reti di Impresa (con personalità giuridica)

    Imprese agricole

    Enti non commerciali

    Grazie alla legge di Bilancio 2017, il bonus sviluppo e ricerca spetta ora anche alle imprese non residenti ma con stabili organizzazioni in Italia, in caso di stipula dei contratti con imprese residenti o localizzate in altri Stati membri dell’UE, negli Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo o in Stati white list, con i quali è possibile lo scambio di informazioni.

    Al contrario, invece, non può essere applicata a:

    Soggetti con redditi di lavoro autonomo

    Soggetti sottoposti a procedure concorsuali non finalizzate alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica

    Imprese che fanno ricerca conto terzi commissionata da imprese residenti

    Imprese non commerciali (per attività istituzionale)


    PER SAPERE DI PIÙ SUL BONUS RICERCA E SVILUPPO, LEGGI L’ARTICOLO
    BONUS RICERCA E SVILUPPO: LE NOVITÀ 2020

    L’agevolazione viene concessa tramite credito d’imposta ed concessa a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, senza alcun limite in relazione a forma giuridica, settore produttivo (anche agricoltura), dimensioni (es. in termini di fatturato) e regime contabile.

    Nello specifico, Il bonus ricerca e sviluppo 2019 spetta ai seguenti soggetti beneficiari:

    Imprese di qualsiasi dimensione (sia PMI che Grandi Imprese)

    Consorzi e Reti di Impresa (con personalità giuridica)

    Imprese agricole

    Enti non commerciali

    Grazie alla legge di Bilancio 2017, il bonus sviluppo e ricerca spetta ora anche alle imprese non residenti ma con stabili organizzazioni in Italia, in caso di stipula dei contratti con imprese residenti o localizzate in altri Stati membri dell’UE, negli Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo o in Stati white list, con i quali è possibile lo scambio di informazioni.

    Al contrario, invece, non può essere applicata a:

    Soggetti con redditi di lavoro autonomo

    Soggetti sottoposti a procedure concorsuali non finalizzate alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica

    Imprese che fanno ricerca conto terzi commissionata da imprese residenti

    Imprese non commerciali (per attività istituzionale)


    Attività Agevolabili dal bonus Ricerca e Sviluppo

    Sono contemplate come agevolabili, le seguenti attività:

    1. Lavori sperimentali o teorici svolti

    2. Ricerca pianificata o indagini critiche

    3. Acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati

    4. Produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi

    Non si considerano attività di R&S: le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.


    Spese e investimenti agevolabili

    Sono recuperabili e quindi contemplate come agevolabili, le spese sostenute in relazione a:

    1. Personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo

    2. Spese relative a contratti con università, enti di ricerca e simili, con altre imprese

    3. Quote di ammortamento di strumenti e attrezzature e laboratorio

    4. Competenze tecniche e privative industriali


    Altri costi

    Spese per certificazione contabile, fino a un limite di 5.000 euro per ciascun periodo di imposta per il quale si intende fruire dell’agevolazione, solo per le imprese che non sono soggette a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale. Tali spese di certificazione si aggiungono al credito di imposta spettante per il 100% del loro valore.

    PS: Per un approfondimento, leggi il nostro articolo del 09/05/2019.


    Bonus Ricerca e Sviluppo: come si applica?

    Il bonus ricerca e sviluppo 2019 consiste nella possibilità per le imprese che investono negli anni 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 in ricerca e dello sviluppo, di accedere a un credito d’imposta pari fino al 50% delle spese sostenute, per un massimo di 20 milioni di euro.

    L’abbuono viene calcolato sulla spesa incrementale complessiva, ossia la differenza positiva tra l’ammontare complessivo delle spese per investimenti in attività di ricerca e sviluppo sostenute nel periodo d’imposta in relazione al quale si intende fruire dell’agevolazione e la media annuale delle medesime spese realizzate nei tre periodi d’imposta precedenti al 2015 (quindi 2012-2014).

    Il bonus è compensabile in F24 l’anno successivo (IVA, IRPEF, contributi, ecc.) e poiché non rientra negli aiuti di stato, può essere cumulato con altre misure agevolative.

    Il beneficio è riconosciuto a ciascun beneficiario, per ogni anno, fino all’importo massimo di €5.000,00 di euro, a patto che la spesa per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, sia per ciascun anno di imposta di almeno € 30.000,00.
    Per le nuove imprese che hanno aperto l’attività da meno di 3 anni, il calcolo della media degli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, ai fini di riconoscimento del bonus fiscale, è quella relativa alle spese effettuate a partire dal periodo di imposta in cui sono ste costituite.


    Condizioni per l’accesso

    Per accedere al credito d’imposta è necessario:

    • Investire un minimo di € 30.000,00.
    • Produrre documentazione delle spese sostenute che sarà verificata e certificata da un revisore contabile.

    Il credito d’imposta deve poi essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta nel corso del quale sono stati sostenuti i costi.

    Le modalità di riconoscimento sono sancite dal comma 1, articolo 3, del DI 145/2013 e confermate dall’articolo 5 del DM del 27 maggio 2015.

    I Key Account di Mr Keting è la a tua disposizione per spiegarti come il tuo investimento nel web può sfruttare il bonus fiscale R&S, arrivando a recuperare più del 50% dell’investimento.


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