Autore: Staff Mr Keting

  • WhatsApp Business: 3 funzioni irrinunciabili

    WhatsApp Business: 3 funzioni irrinunciabili

    Semplifica l’interazione con i tuoi clienti rispondendo ai loro messaggi in modo rapido e automatico.

    Che cos’è WhatsApp Business?

    WhatsApp Business è un’applicazione gratuita pensata per consentire alle aziende di restare in contatto con i propri clienti, attraverso strumenti d’interazione in grado di migliorare e semplificare moltissimi aspetti della relazione.


    Cosa cambia rispetto al tradizionale WhatsApp?

    Entrambe piattaforme di messaggistica istantanea, sono gratis e per entrambe c’è la versione desktop, grazie alla quale è possibile gestire il servizio dal personal computer. Ciò che differenzia WhatsApp Business dalla versione classica, è la presenza di alcune funzionalità aggiuntive, che permettono di semplificare e migliorare l’interazione con i clienti.

     

    PERCHÈ WHATSAPP BUSINESS È PENSATO ESCLUSIVAMENTE PER LE AZIENDE.
    PER CONSENTIRE LORO D’INTERAGIRE MEGLIO CON I PROPRI CLIENTI FORNENDO AGGIORNAMENTI E SUPPORTO, DANDO COSÌ POSSIBILITÀ COMUNICARE CON ESSI SFRUTTANDO UN APP CHE IN PRATICA HANNO TUTTI.


    Ecco le 3 funzioni che ti offre WhatsApp Business:

    profilo dell’attività, per fornire importanti informazioni, come indirizzo, email e sito web

    strumenti di messaggistica, per rispondere velocemente ai clienti

    statistiche, per vedere quanti messaggi sono stati inviati, ricevuti e letti con successo


    1. Profilo attività

    Con WhatsApp Business hai la possibilità di creare un profilo aziendale, che aiuti i clienti ad ottenere informazioni aggiuntive sulla tua azienda come l’indirizzo e-mail, sito web, indirizzo dell’attività e gli orari di apertura, nonché inserire informazioni come categoria merceologica e descrizione attività.


    2. Messaggi preimpostati

    WhatsApp Business può diventare una vera e propria reception, grazie ai messaggi automatici, di assenza o di benvenuto o alle risposte rapide utili per rispondere in automatico alle domande più frequenti.

    • Messaggio d’assenza: potrai impostare un messaggio automatico che verrà inviato alle persone che ti contatteranno tramite WhatsApp Business, quando non sei disponibile. Potrai scegliere le modalità di invio del messaggio d’assenza (sempre, in orari personalizzati o fuori dagli orari di apertura della tua attività).
    • Messaggi di benvenuto: potrai inviare in automatico alle persone che ti contattano per la prima volta su WhatsApp Business un messaggio di benvenuto personalizzandolo come desideri.
    • Risposte rapide: se desideri semplificare e velocizzare i contatti con i tuoi clienti tramite WhatsApp Business, potrai impostare le risposte rapide, ovvero collegamenti veloci che ti permettono di inviare un testo personalizzato. Utilizzando le risposte rapide, potrai associare una sola parola (shortcut) a un messaggio lungo che scrivi di frequente e mandare in automatico questo messaggio solo digitando quella singola parola. Per esempio, potrai associare la singola parola “grazie” al tuo messaggio di ringraziamenti, inviandolo per intero solo scrivendo la parola “grazie” preceduta da “/”.

    3. Statistiche

    La versione business mette a disposizione una sezione dedicata alle statistiche sulla messaggistica, una funzione che fornisce dati sul numero dei messaggi inviati, consegnati, letti e ricevuti. Queste statistiche ti aiutano a capire il livello di coinvolgimento e di soddisfazione dei tuoi clienti e, quindi, comprendere se la tua strategia sta funzionando oppure no.

    WhatsApp Business è senza dubbio uno strumento efficace per ottimizzare i tempi e semplificarti la vita per quanto riguarda la gestione delle relazioni con i tuoi clienti.


    Hai già inserito WhatsApp Business nella tua strategia di marketing?


    Hai trovato interessante l’articolo “WhatsApp Business: 3 funzioni irrinunciabili?”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.

  • Pubblicità: 5 motivi per farla su giornali online

    Pubblicità: 5 motivi per farla su giornali online

    Internet sta diventando sempre più uno dei canali preferenziali per il veicolo e la fruizione dell’informazione.

    Crescendo come mezzo d’informazione, il web sta divenendo anche uno dei più importanti veicoli della pubblicità che oggi passa online attraverso svariati canali diversi.

    Tra i tanti canali del web che ospitano la pubblicità (motori di ricerca, social network, email marketing, ecc), c’è un canale in forte crescita: i giornali online.

    Come saprete allo stesso modo degli editoriali cartacei tradizionali, anche i giornali online ospitano sulle loro pagine spazi pubblicitari che rivendono agli inserzionisti.

     

    MA QUANTO CONVIENE FARE PUBBLICITÀ SUI GIORNALI ONLINE? PUÒ ESSERE PROFICUO?
    SCOPRIAMOLO…


    1. I TUOI CLIENTI SI INFORMANO ONLINE

    L’80% degli utenti si informa tutti i giorni e Il 55% degli italiani lo fa online.

    È quanto emerge dal Rapporto sul consumo di informazione pubblicato da Agcom e realizzato in collaborazione con Gfk Italia su un campione di 14mila persone.

    Ma dove si informano gli italiani? Quali canali prediligono?

    Nonostante Tv, radio e giornali restino parte importante della dieta informativa degli italiani, i media online stanno prendendo il sopravvento velocemente, tanto da balzare al secondo posto per frequenza di accesso con finalità informativa.

    Sempre più persone si affidano al mezzo del web per reperire informazioni, oltre la metà (55%) lo utilizza per informarsi e oltre ¼ della popolazione (25%) lo reputa in assoluto lo strumento più importante per informarsi.

    2. I TUOI CLIENTI LEGGONO GIORNALI ONLINE, SOPRATTUTTO LOCALI

    Il peso della carta stampata è ormai sempre più residuale. I giornali continuano ad avere la loro importanza ma oggi iniziano sempre più ad essere letti online in tempo reale.

    Il 39% degli italiani utilizza siti e app degli editori per tenersi informati e il 75% delle giovani generazioni, che saranno i tuoi clienti del domani, entra in contatto e si informa sull’attualità attraverso siti web, portali e testate online.

    Tra gli under 30, infatti, la fruizione dei TG e dei programmi d’informazione è passata in 10 anni dal 76% al 66%, quella dei siti di informazione online dal 31 al 75%; mentre è cresciuto dal 15% al 63%, l’utilizzo dei social quale strumento di informazione


    3. I TUOI CLIENTI TI VEDONO SU PIÙ CANALI

    Vista la tendenza degli italiani ad informarsi online, le testate giornalistiche si stanno convertendo sempre più al web.

    Tenendo conto che il 55% degli italiani si informa online utilizzando soprattutto social media e motori di ricerca, i giornali hanno cominciato costruire la propria comunicazione sfruttando i motori di ricerca attraverso i loro blog e a condividere tutte le loro informazioni anche sui social network.

    Il fatto che i giornali siano presenti su diverse piattaforme è prezioso per gli inserzionisti. Significa che aumenta le probabilità che un articolo venga letto e, quindi che un lettore veda la tua pubblicità.


    4. PUOI FARE PUBBLICITÀ IN TUTTI I FORMATI CHE VUOI

    Non solo testo o immagini o video, ma tutto insieme. Per andare incontro agli inserzionisti, le testate online hanno iniziato ad organizzarsi per accogliere sulle proprie pagine una serie infinita di formati pubblicitari: immagini, gif, banner, video, online advertising, redazionali, native advertising, ad local, data driven advertising e soprattutto mobile advertising (scopri di più sui formati pubblicitari ospitati dalle testate giornalistiche online).


    5. I TUOI COMPETITOR GIÀ LO STANNO FACENDO

    Oggi gli inserzionisti stanno cambiando l’orientamento delle spese pubblicitarie proprio in favore di questi tipi di pubblicità. Per l’efficacia e la capacità del web di raggiungere in modo specifico potenziali reali clienti, l’investimento pubblicitario delle aziende come la tua si sta spostando sempre più sul web.

    Come dimostra l’Osservatorio Internet Media nel 2018, mentre l’editoria quotidiana e periodica tradizionale ha perso il 6,3% (pari a 4,1 miliardi) di investimenti in pubblicità, la pubblicità online è cresciuta del 2,2%, ovvero di 1,6 miliardi. In particolare, è impressionante la crescita della pubblicità su smartphone che alla fine del 2017 ha raggiunto un valore di circa 1.100 milioni di euro, +56% rispetto all’anno precedente.

    Dati ufficiali
    agcom.it
    key4biz.it


    Hai trovato interessante l’articolo “Pubblicità: 5 motivi per farla su giornali online?”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.

  • Bonus Ricerca e Sviluppo: cos’è?

    Bonus Ricerca e Sviluppo: cos’è?

    Credito di imposta per ricerca e sviluppo. Un’opportunità da non perdere per pagare meno tasse e creare liquidità per lo sviluppo e la crescita della tua impresa

    D.L. 145/2013 – Scadenza: 31-12-2020

    È ormai operativa dal 2015 la normativa che consente alle imprese di qualsiasi forma giuridica, settore economico e regime contabile, di recuperare tramite credito d’imposta fino al 50% delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo.

    Il credito d’imposta viene concesso grazie al Bonus Ricerca e Sviluppo 2019, introdotto nel 2013 dal decreto Destinazione Italia (articolo 3 del DI 145/2013) successivamente modificato e riscritto dalla Legge di Stabilità 2015 (legge 190/2014).

     

    MA COS’È IL BONUS RICERCA E SVILUPPO? COME FUNZIONA? A CHI SPETTA?
    QUALI SONO LE ATTIVITÀ E LE SPESE AMMISSIBILI? E IN COSA CONSISTE IN TERMINI DI RITORNO FISCALE?


    Cos’è

    Il Bonus Ricerca e Sviluppo è un’agevolazione fiscale che spetta a tutte le imprese e società di qualsiasi forma giuridica che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2020.


    Beneficiari

    L’agevolazione viene concessa tramite credito d’imposta ed concessa a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, senza alcun limite in relazione a forma giuridica, settore produttivo (anche agricoltura), dimensioni (es. in termini di fatturato) e regime contabile.

    Nello specifico, Il bonus ricerca e sviluppo 2019 spetta ai seguenti soggetti beneficiari:

    Imprese di qualsiasi dimensione (sia PMI che Grandi Imprese)

    Consorzi e Reti di Impresa (con personalità giuridica)

    Imprese agricole

    Enti non commerciali

    Grazie alla legge di Bilancio 2017, il bonus sviluppo e ricerca spetta ora anche alle imprese non residenti ma con stabili organizzazioni in Italia, in caso di stipula dei contratti con imprese residenti o localizzate in altri Stati membri dell’UE, negli Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo o in Stati white list, con i quali è possibile lo scambio di informazioni.

    Al contrario, invece, non può essere applicata a:

    Soggetti con redditi di lavoro autonomo

    Soggetti sottoposti a procedure concorsuali non finalizzate alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica

    Imprese che fanno ricerca conto terzi commissionata da imprese residenti

    Imprese non commerciali (per attività istituzionale)


    PER SAPERE DI PIÙ SUL BONUS RICERCA E SVILUPPO, LEGGI L’ARTICOLO
    BONUS RICERCA E SVILUPPO: LE NOVITÀ 2020

    L’agevolazione viene concessa tramite credito d’imposta ed concessa a tutte le imprese che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo, senza alcun limite in relazione a forma giuridica, settore produttivo (anche agricoltura), dimensioni (es. in termini di fatturato) e regime contabile.

    Nello specifico, Il bonus ricerca e sviluppo 2019 spetta ai seguenti soggetti beneficiari:

    Imprese di qualsiasi dimensione (sia PMI che Grandi Imprese)

    Consorzi e Reti di Impresa (con personalità giuridica)

    Imprese agricole

    Enti non commerciali

    Grazie alla legge di Bilancio 2017, il bonus sviluppo e ricerca spetta ora anche alle imprese non residenti ma con stabili organizzazioni in Italia, in caso di stipula dei contratti con imprese residenti o localizzate in altri Stati membri dell’UE, negli Stati aderenti all’accordo sullo Spazio economico europeo o in Stati white list, con i quali è possibile lo scambio di informazioni.

    Al contrario, invece, non può essere applicata a:

    Soggetti con redditi di lavoro autonomo

    Soggetti sottoposti a procedure concorsuali non finalizzate alla continuazione dell’esercizio dell’attività economica

    Imprese che fanno ricerca conto terzi commissionata da imprese residenti

    Imprese non commerciali (per attività istituzionale)


    Attività Agevolabili dal bonus Ricerca e Sviluppo

    Sono contemplate come agevolabili, le seguenti attività:

    1. Lavori sperimentali o teorici svolti

    2. Ricerca pianificata o indagini critiche

    3. Acquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale allo scopo di produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi, modificati o migliorati

    4. Produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi

    Non si considerano attività di R&S: le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione, servizi esistenti e altre operazioni in corso, anche quando tali modifiche rappresentino miglioramenti.


    Spese e investimenti agevolabili

    Sono recuperabili e quindi contemplate come agevolabili, le spese sostenute in relazione a:

    1. Personale impiegato nelle attività di ricerca e sviluppo

    2. Spese relative a contratti con università, enti di ricerca e simili, con altre imprese

    3. Quote di ammortamento di strumenti e attrezzature e laboratorio

    4. Competenze tecniche e privative industriali


    Altri costi

    Spese per certificazione contabile, fino a un limite di 5.000 euro per ciascun periodo di imposta per il quale si intende fruire dell’agevolazione, solo per le imprese che non sono soggette a revisione legale dei conti e prive di un collegio sindacale. Tali spese di certificazione si aggiungono al credito di imposta spettante per il 100% del loro valore.

    PS: Per un approfondimento, leggi il nostro articolo del 09/05/2019.


    Bonus Ricerca e Sviluppo: come si applica?

    Il bonus ricerca e sviluppo 2019 consiste nella possibilità per le imprese che investono negli anni 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 in ricerca e dello sviluppo, di accedere a un credito d’imposta pari fino al 50% delle spese sostenute, per un massimo di 20 milioni di euro.

    L’abbuono viene calcolato sulla spesa incrementale complessiva, ossia la differenza positiva tra l’ammontare complessivo delle spese per investimenti in attività di ricerca e sviluppo sostenute nel periodo d’imposta in relazione al quale si intende fruire dell’agevolazione e la media annuale delle medesime spese realizzate nei tre periodi d’imposta precedenti al 2015 (quindi 2012-2014).

    Il bonus è compensabile in F24 l’anno successivo (IVA, IRPEF, contributi, ecc.) e poiché non rientra negli aiuti di stato, può essere cumulato con altre misure agevolative.

    Il beneficio è riconosciuto a ciascun beneficiario, per ogni anno, fino all’importo massimo di €5.000,00 di euro, a patto che la spesa per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, sia per ciascun anno di imposta di almeno € 30.000,00.
    Per le nuove imprese che hanno aperto l’attività da meno di 3 anni, il calcolo della media degli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, ai fini di riconoscimento del bonus fiscale, è quella relativa alle spese effettuate a partire dal periodo di imposta in cui sono ste costituite.


    Condizioni per l’accesso

    Per accedere al credito d’imposta è necessario:

    • Investire un minimo di € 30.000,00.
    • Produrre documentazione delle spese sostenute che sarà verificata e certificata da un revisore contabile.

    Il credito d’imposta deve poi essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta nel corso del quale sono stati sostenuti i costi.

    Le modalità di riconoscimento sono sancite dal comma 1, articolo 3, del DI 145/2013 e confermate dall’articolo 5 del DM del 27 maggio 2015.

    I Key Account di Mr Keting è la a tua disposizione per spiegarti come il tuo investimento nel web può sfruttare il bonus fiscale R&S, arrivando a recuperare più del 50% dell’investimento.


    Hai trovato interessante l’articolo “Bonus Ricerca e Sviluppo: cos’è??”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.

  • SEO: fondamentale per vendere online

    SEO: fondamentale per vendere online

    Piaccia o no, le forme tradizionali di marketing come la pubblicità stampata, la televisione, la radio, ecc., stanno perdendo sempre di più il loro potere, a favore del web.

    Tra le tante strategie di Web Marketing che possono essere adottate per promuovere i propri prodotti, la SEO (Search Engine Optimization), che tradotto in Italiano significa “Ottimizzazione per i motori di ricerca”) è senza dubbio l’attività che più di tutte può aiutarti a vendere davvero online.

    LE RAGIONI SONO MOLTEPLICI…

     

    La SEO, ti permette infatti di godere di una serie smisurata di opportunità, che oggi ti riassumiamo in 5 punti:

    Aumenta la probabilità di essere trovati

    Crea più probabilità di conversione

    Attira più traffico e costa meno del PPC

    Crea reputazione per il tuo Brand

    Ti permette di risparmiare tempo nella fase di supporto clienti


    1. Aumenta la probabilità di essere trovati

    Ecco una regola da tenere a mente se vuoi vendere online: + contenuti SEO + visibilità sui Motori di ricerca + vendite.

    Fare SEO significa produrre una grande quantità di contenuti, in modo da posizionare un sito web per più parole chiave possibile.
    Avere un sito ricco di contenuti, condividere contenuti di qualità (SEO), e tenere aggiornati i contenuti sulla base delle tendenze di ricerca dei tuoi utenti, aiuta la tua azienda a posizionarsi sui motori di ricerca e, soprattutto, a mantenere la prima posizione nel tempo.

    Un blog progettato a misura di utente, l’ottimizzazione SEO delle pagine del sito e delle schede prodotto di un e-Commerce o la creazione di Landing Page per comunicare in modo diretto con target specifici, sono solo 3 esempi di attività SEO che si possono fare per posizionare il tuo sito web sui motori di ricerca.

    Questi contenuti, oltre a creare posizionamento, possono essere riutilizzati su altri canali in modo da veicolare attivamente traffico anche dall’esterno. I contenuti SEO sono perfetti per essere condivisi sui Social Network, possono diventare oggetto di campagne ADS per incrementare le visite al sito o possono costituire materiale interessante per altri siti che potrebbero linkare nelle loro pagine un tuo articolo o un tuo prodotto.


    2. Crea più probabilità di conversione

    Il nocciolo della SEO è che non si limita a produrre e ottimizzare contenuti, ma lo fa a partire dalle ricerche degli utenti, posizionando il tuo sito web in base quelle più cercate sul web.

    Basandosi sulle ricerche degli utenti, la SEO ti permette quindi di intercettare direttamente tutti e solo quegli utenti che hanno espresso attivamente l’intenzione di acquistare o ottenere informazioni sul tuo prodotto o servizio.

    Essendo attivamente alla ricerca di un prodotto o servizio, gli utenti provenienti dai Motori di Ricerca tendono a convertire molto di più rispetto a quelli che vedono una pubblicità o leggono un post sui social.


    3. Attira più traffico e costa meno del PPC

    Essendo un’attività continuativa, gli imprenditori si preoccupano spesso del costo della SEO, preferendo investire in Pay per Click, ovvero in pubblicità su Google con l’idea che costi meno e dia risultati migliori e più immediati.

    La verità è che sia la SEO sia il PPC hanno il loro costo, ma ci sono 3 differenze sostanziali:

    La SEO

    Permette di posizionare il sito in maniera continuativa nel tempo, il PPC invece posiziona il tuo sito web solo finché paghi

    Il posizionamento che raggiungi grazie alla SEO

    É un posizionamento organico, ben diverso dal posizionamento tramite Annunci del PPC. La ricerca organica, oggi, guida il 95% del traffico proveniente dal web. La stragrande maggioranza degli utenti ignora quasi del tutto gli annunci a pagamento, concentrandosi quasi solo esclusivamente sui risultati organici

    L’investimento SEO

    É univoco per ogni parola chiave. Il costo del PPC, invece, dipende dalle parole chiave e si alza più si vuole ottenere visibilità per parole chiave ad alto volume di ricerca mensile


    4. Crea reputazione per il tuo Brand

    A meno che non siate un’azienda come Apple, non è poi così scontato che i potenziali acquirenti digitino il nome del vostro brand mentre cercano i vostri prodotti o servizi, siete d’accordo?

    La SEO ha un impatto enorme sul brand perché gli permette di essere visibile, di migliorare la sua reputazione e, quindi, di essere percepito in modo positivo dal pubblico.

    Come abbiamo visto prima, la stragrande maggioranza di chi deve prendere una decisione d’acquisto, effettua online le prime ricerche tendendo, tra l’altro, a eseguirne diverse, incrociando le diverse query più e più volte.

    Se il tuo sito risulta presente nei primi risultati di tante ricerche di un utente, questo assocerà sicuramente il tuo brand a quel prodotto/servizio, ti darà autorevolezza nel tuo settore di mercato e ti farà percepire come competente sugli argomenti correlati al tuo mercato o estremamente presente nella risoluzione di determinati problemi.

    Contenuti come i Blog, o le Landing Page, permettono quindi di ottenere quella fama e fiducia necessaria a tramutare le semplici visite in possibili vendite.


    5. Ti permette di risparmiare tempo nella fase di supporto clienti

    Parlando la lingua degli utenti, fare SEO ti permette di capire e dare ai tuoi utenti quello che vogliono: soluzioni ai problemi, informazioni, notizie, ecc.Una strategia di contenuti pensata per risolvere problemi, un blog che interagisce con i gli utenti o una sezione del sito con articoli di nicchia, ti permette di farti percepire come un’azienda vicina ai suoi clienti, che ha intenzione di instaurare con loro rapporti diretti e umani, che propone contenuti di interesse, che è pronta ad ascoltare le esigenze di tutti e offrire soluzioni attraverso degli articoli, testi o video mirati e che fidelizza i suoi clienti offrendogli uno strumento in più per tenersi aggiornati sul tuo mondo.

    Tutte cose che spingono le persone ad avere più fiducia nel brand.

    Infine, il SEO aiuta il pre e il post-vendita perché ti permette di offrire informazioni, di anticipare e risolvere problemi e, perché no, di eliminare molte delle attività che ti rubano tempo, come l’invio di e-mail di supporto o in risposta a classiche richieste di informazioni.


    CONCLUSIONE

    Questi sono solo 5 dei tanti motivi per cui ogni azienda avrebbe bisogno di fare SEO.

    Contrariamente a ciò che si dice, la SEO non è morta, anzi, è in continua evoluzione proprio perché è una disciplina al servizio delle tecnologie e deve tenersi al passo con essa.


    Hai trovato interessante l’articolo “SEO: fondamentale per vendere online?”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.

  • E-Commerce: 6 domande per aprire

    E-Commerce: 6 domande per aprire

    E-Commerce: se si pensa che la maggior parte fallisce nel giro di poco tempo, si può facilmente intuire come aprire un sito e-Commerce e renderlo profittevole sia tutt’altro che una passeggiata.

    A contribuire all’insuccesso di un e-Commerce la stragrande maggioranza delle volte sono gli errori e le dimenticanze che si commettono in fase di avvio.

    Il problema più grande è che non si fa la giusta valutazione del mercato, della concorrenza, dei prezzi e, soprattutto, degli investimenti di tempo e risorse necessari al buon funzionamento di un negozio che, per quanto virtuale, è pur sempre un negozio.


    E-COMMERCE: ECCO 6 DOMANDE A CUI RISPONDERE PER EVITARE DI COMMETTERE QUEGLI ERRORI DI VALUTAZIONE CHE GENERALMENTE NE COMPROMETTONO NEL LUNGO TERMINE IL SUCCESSO

    1. e-Commerce: cosa comporta in termini di burocrazia aprirlo?

    Per aprire un e-Commerce, avrai bisogno innanzitutto di essere in possesso di Partita IVA, o personale o societaria, nonché di una serie di permessi comunali che chiariscano la tua nuova attività.

    Inizia a farti un’idea partendo da qui: www.pmi.it


    2. Dove stoccherai la merce?

    Se vendi prodotti fisici, avrai bisogno di stoccarli da qualche parte. Per questo, ti servirà un magazzino o comunque uno spazio da dedicare al deposito della merce.

    Tra le tante possibilità, c’é quella di far gestire la cosa a società specializzate in logistica. La scelta dipende chiaramente dalle tue necessità e, soprattutto, dal tuo prodotto. L’artigiano che crea le sue cravatte artigianali non ha bisogno di logistica e magazzino, fa tutto a casa e ha bisogno unicamente di in un piccolo capannone.

    L’importante è avere consapevolezza che avrai bisogno di uno spazio e che, in caso di crescita, potrebbero aiutarti anche altre società specializzate.


    3. Come gestirai gli ordini e i resi?

    Se decidi di gestire la logistica in autonomia, dovrai scegliere la soluzione migliore per spedire la merce ai tuoi clienti, valutando packaging, corriere e eventuali documenti necessari alla spedizione come DDT e Distinta base.


    4. Come organizzerai la spedizione?

    Aprire un e-Commerce, oltre a richiedere la gestione della logistica, comporta anche l’organizzazione degli ordini e dei resi, che devono rispettare le condizioni di vendita riportate sul tuo sito.


    5. Come gestirai il customer care?

    Aprire un e-Commerce, significa in particolar modo gestire il customer care, attività che consiste non solo nel rispondere alla richieste d’informazione o alle recensioni positive ma, soprattutto, nella gestione delle lamentele dei clienti che vanno gestite in fretta e al meglio, pena la perdita di reputazione che oggi la condizione più importante per vendere sul web.


    6. Chi si occuperà della parte web?

    La scelta dei partner giusti nell’apertura di un e-Commerce è una scelta tanto critica quanto fondamentale. Questo perché avrai bisogno di una serie di servizi di infrastruttura, di comunicazione, di promozione e di analisi che decreteranno buona parte del successo del tuo e-Commerce. Anche in questo caso, hai svariate possibilità: puoi rivolgerti a singole figure per ogni attività che intendi portare avanti, così come, invece, scegliere di rivolgerti a una solo web agency che si occupi di tutto nella sua completezza.


    E-COMMERCE: PER CONCLUDERE

    Aprire un e-Commerce comporta una serie di attività che comportano costi in termini di tempo, risorse, tecnologia, comunicazione, promozione e analisi.
    Perché tutto inizi al meglio, ecco tutte le attività che dovrai sviluppare per rendere il tuo e-Commerce funzionante e soprattutto profittevole:

    Attività preliminari

    Prevedere i costi e le attività che dovrai affrontare

    Predisporre la burocrazia necessaria alla vendita online

    Sviluppare la tua Brand Image

    Sviluppare la piattaforma e-Commerce più adatta a te

    Scegliere l’infrastruttura Hosting più adatta a te


    Attività continuative

    Produrre il tuo prodotto soddisfando la domanda dei clienti

    Gestire la logistica (magazzino e spedizioni)

    Gestire gli ordini e i resi

    Gestire il customer care e la web reputation

    Comunicare e promuovere il tuo e-Commerce tramite i social, l’email marketing, il SEO e la pubblicità

    Analizzare i risultati per migliorare costantemente le performance del tuo sito


    BUON INIZIO!


    Hai trovato interessante l’articolo “E-Commerce: 6 domande per aprire?”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.

  • Graphic Design: i 5 nuovi trend

    Graphic Design: i 5 nuovi trend

    I trend cambiano costantemente, alcune sono mode stagionali, veloci e di passaggio, altre invece lavorano per cambiare radicalmente le modalità di utilizzo di un determinato linguaggio.

    Questo succede particolarmente nel mondo della comunicazione, che si adatta alle esigenze delle nuove generazioni per aumentare ad esempio l’efficacia sui social e sulle nuove piattaforme.

    NEL MONDO DEL GRAPHIC DESIGN, ECCO I 5 NUOVI TREND CHE EMERGERANNO NEL 2019


    1. Trend: il ritorno dei font “bastoni” e “sans-serif”

    Nel mondo del Logo Design, in particolare in settori come il lusso o il tech, si è intensificato il fenomeno della rivisitazione del proprio marchio, passando dall’utilizzo di font elaborati e datati a quello di font semplici ed attuali, come il “bastoni” o il “sans-serif”.
    Questo importante cambiamento all’interno della progettazione di un’entità visiva è avvenuto per una necessità comune tra questi “rebrand” ovvero quella di migliorare la leggibilità del proprio logo sulle piattaforme digitali in modo tale da avere una migliore riproducibilità a schermo ed in piccole dimensioni.


    2. Il semi-flat

    Si tratta di Illustrazioni, infografiche ed interfacce piatte ma con elementi che diano profondità come sfumature, ombre ed effetti 3d.
    Se ne parlava parecchio anche nel 2018 fino a che questa tecnica è diventata la normalità nel mondo del Graphic Design.

    3. Pattern complessi e strutturati

    L’utilizzo dei pattern era già palpabile nel 2018, da quest’anno la particolarità sta nella creazione di modelli sempre più complessi ed elaborati, con l’uso di molte sovrapposizioni o di elementi diversi.


    4. Graphic Design: il collage, in chiave digitale

    Quest’anno vedremo sarà sempre più frequente l’utilizzo di collage in chiave moderna, mischiando illustrazioni semi-flat a fotografie, meme e gif.


    5. Tipografia gigante ed avvolgente

    La tecnica della tipografia come elemento decorativo estremo utilizzando testi giganti che avvolgono interamente le pagine web, in atto già da qualche anno, è un approccio comunicativo aggressivo, ma minimalista, in quanto l’unico elemento utilizzato nella composizione è il testo.
    Conoscere i trend nel mondo del Graphic Design non significa dover modificare il proprio lavoro per seguire la moda, ma conoscere sempre più linguaggi al fine di poter scegliere lo stile e l’estetica adatti per comunicare efficacemente il nostro messaggio.

    Fonte: grafigata.com


    Hai trovato interessante l’articolo “Graphic Design: i 5 nuovi trend?”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.

  • Scrivere un oggetto efficace per la tua mail

    Scrivere un oggetto efficace per la tua mail

    Al giorno d’oggi, la posta di ognuno di noi, esplode ogni giorno di centinaia di messaggi. Come è possibile distinguersi dalle altre e attirare l’attenzione con il solo oggetto?

    Semplice: inizia a prestare attenzione all’oggetto della mail. Ecco come scrivere in mood efficace!

    IN QUESTO ARTICOLO VEDREMO COME AFFRONTARE QUESTO ARGOMENTO IN 7 PUNTI FONDAMENTALI


    1. Scrivere in prima persona

    Piacere a tutti è impossibile. Visto che conosci bene il tuo cliente ideale, parlagli in prima persona e cerca di concentrati sulle sue maggiori esigenze. Tutti amano sentirsi speciali e unici.

    Utilizza i pronomi “tu” e “tuo”, includi espressioni come “solo per i tuoi occhi!” o “il mio regalo per te!” per attrarre l’attenzione, se conosci il nome e la posizione di un tuo cliente inseriscili entrambi nell’oggetto.

    Ricorda di non esagerare con l’utilizzo di questa tecnica, perché potresti risultare invadente. Mantieni uno stile personale, ma elegante.
    Esempio: Claudio, oggi è il tuo compleanno. Per te…


    2. Fai domande

    Porre una domanda che suscita curiosità è un approccio colloquiale che rivela la tua intenzione di spiegare qualcosa ed è uno dei migliori modi per incentivare l’apertura di una mail.

    È di cruciale importanza utilizzare domande semplici, facendo leva sulle curiosità e sui dubbi generali riguardanti la propria audience.
    Esempio: Hai preso in considerazione…?


    3. Scrivere numeri e percentuali

    I numeri e le percentuali sono dati statistici che aggiungono credibilità al tuo oggetto, facendo credere al destinatario medio che stai offrendo dei vantaggi concreti e misurabili.
    Esempio: Rimangono solo 50 biglietti per…


    4. Usa le Emoji

    Per rendere il tuo oggetto più accattivante dal punto di vista visivo utilizza le emoji, ma senza esagerare!


    5. Crea urgenza

    Il nuovo modo di consumare dell’utente digitale si adatta alla perfezione alla creazione di un sentimento di urgenza.
    Gli spazi limitati nel tempo obbligano l’utente a prendere una decisione rapidamente, suscitando, a volte, emozioni e irrazionalità.

    Ciò che è certo è che la sovraesposizione agli eventi, fa sì che le aperture siano posticipate e i messaggi non si aprano. Da qui l’importanza di scrivere un testo dove l’utente capisca che è ora o mai più.
    Esempio: Ultime 48 ore per…


    6. Aggiungi un pò di mistero

    Non svelare tutto nell’oggetto. L’obiettivo è spingere il lettore ad aprire il messaggio, se dici tutto nell’oggetto rischi di smorzare la curiosità e di ottenere l’effetto opposto.

    Mantieni un velo di mistero, accennando al testo del messaggio, ma senza svelare l’intero contenuto.
    Esempio: L’ultima novità sul tuo settore che ti sconvolgerà…


    7. Scrivere frasi brevi

    Secondo gli esperti nel settore, la semplicità è la chiave per scrivere un oggetto avvincente. Per stimolare la curiosità del lettore è fondamentale utilizzare parole non troppo elaborate e soprattutto frasi brevi, caratterizzate da un massimo di 50 caratteri, rendendo possibile la visualizzazione dell’oggetto per intero, sia da pc che da mobile ed evitando di essere classificato come spam.

    Mi raccomando, fa attenzione all’ortografia!
    Esempio: Il nostro amico Luca mi ha raccomandato di contattarti

    Buon lavoro!

  • Web Marketing: cosa è?

    Web Marketing: cosa è?

    Web Marketing è prima Analisi, poi Strategia e, solo dopo, Web.


    1. Preservarsi da VIRUS e ATTACCHI HACKER:

    Il sito web, essendo una piattaforma di marketing online è costantemente soggetta al rischio di virus e attacchi hacker. Al suo interno, risiedono una miriade di informazioni preziose riguardanti l’azienda: dati sensibili, recapiti, contatti dei clienti, certificazioni, lavori svolti, ecc.

    L’aggiornamento costante del sito diviene quindi fondamentale: protegge e preserva l’azienda, rendendo sicuri i suoi dati sensibili, quelli dei suoi clienti e il lavoro che ha costruito nel tempo.


    2. FARSI TROVARE nei motori di ricerca:

    Perché un’azienda decide di fare/rifare il sito? Tra i tanti motivi ce ne è uno che prevale: “farsi trovare”, ovvero ottenere visibilità nelle prime pagine dei motori di ricerca.

    Per ottenere questo risultato ci sono due alternative principali: “forzare” il posizionamento attraverso pubblicità, interventi ad hoc, marketing mirato o procedere “naturalmente”, ovvero attraverso attività che, portando click al sito, contribuiscono al suo posizionamento costante.

    Il sito “non finisce mai”, proprio perché queste attività consistono nel:

    Pubblicare spesso informazioni utili che spingono l’utente a fermarsi a lungo sul sito web e a tornarci proprio perché continuamente aggiornato

    Cambiare spesso aspetto grafico al sito web in modo che gli utenti siano invogliati a tornarci

    Condividere le informazioni del sito sui social network, incentivando gli utenti a visitare il sito attraverso post particolari


    3. FARSI PERCEPIRE FORTI E PRESENTI nel proprio settore e dai concorrenti:

    Un sito web dinamico, che contiene informazioni utili e che dialoga con le altre piattaforme web, crea un’immagine aziendale positiva, innovativa e al passo con i tempi, e fa guadagnare all’azienda una reputazione forte nei confronti dei concorrenti e del rispettivo settore marketing di mercato.

     

    LA FILOSOFIA MARKETING DI MR KETING

    Si parte insieme da un’idea di marketing solida e semplice e mese dopo mese, analizzando insieme i risultati, si lavora unitamente in modo che il sito web non sia un traguardo, ma un progetto continuo che più sarà dinamico più avrà modo di far acquisire all’azienda reputazione, clienti e credibilità.

    Hai trovato interessante l’articolo “Web Marketing: cosa è??”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.

  • GDPR: cos’è e perché è importante

    GDPR: cos’è e perché è importante

    Lavori con un PC? Hai un sito Web? Invii Newsletter? Raccogli indirizzi email? Allora vorrai sapere cos’è la General Data Protection Regulation.

    Ti aiuta Mr Keting!

    IL 25 MAGGIO ENTRA IN VIGORE LA GDPR, LA NUOVA LEGGE SULLA PRIVACY E SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI.

    Perché dovrebbe interessarti? Coinvolge tutte le società che commercializzano e vendono prodotti o servizi, ovvero chiunque ha a che fare con Dati personali di terzi: nome, indirizzo, n° di telefono, identificativo online (IP), interessi personali, salute, danaro, cultura.

    Perché coinvolge anche te?
    La GDPR ti impegna a compiere delle attività di verifica e di garanzia dei dati personali dei tuoi clienti


    Cos’è la GDPR?

    La GDPR è il nuovo Regolamento Europeo per la Protezione dei dati personali dei suoi cittadini.
    Esso garantisce la sicurezza, la privacy e le modalità di trattamento dei dati personali di tutte le persone che entrano a contatto con società che vendono e commercializzano prodotti e servizi.


    Cosa dice la GDPR?

    La GDPR dice che LE AZIENDE DEVONO TUTELARE I DATI PERSONALI DEI CITTADINI EUROPEI e che devono farlo in un determinato modo.


    Che obblighi ha la tua azienda?

    Nel rispetto della GDPR, dovrai rivedere quello che fai per Proteggere i dati dei tuoi Clienti.
    In particolare devono compiere azioni di verifica e azioni di garanzia per tutelare i dati personali dei loro clienti.


    Cosa devi fare prima del 25 Maggio

    1. Verifica che tipo di informazioni richiedi ai tuoi clienti

    Sai cos’è la GDPR?
    Quali informazioni richiedi ai tuoi clienti?
    Richiedi informazioni legate a sesso, salute, politica o religione?
    Tutte le informazioni che chiedi ai tuoi clienti sono necessarie?
    Richiedi il consenso al trattamento dei dati?

    2. Verifica di fare tutto il necessario per proteggere i dati dei tuoi clienti

    Hai nominato un Responsabile del trattamento all’interno della tua azienda?
    Hai nominato un DPO se tratti dati inerenti sesso, salute, politica o religione?
    Hai informato i tuoi dipendenti sul corretto uso degli Apparecchi e delle Applicazioni web per la tutela dei dati dei tuoi clienti?
    Ti sei assicurato che non ci siano fogli con le password e che i tuoi dipendenti spengano il Computer durante la pausa pranzo?
    Tutti i programmi che gestiscono liste di mail che utilizzi hanno regolare licenza?
    Hai antivirus aggiornati che ti garantiscono la sicurezza e l’inviolabilità dei tuoi Computer e ti segnalano l’eventuale perdita dei dati?
    Sei consapevole di come si gestisce la perdita di dati?

    3. Rivedi la privacy e i cookies del tuo sito web

    Dichiari ai tuoi utenti come userai i dati che raccogli sul tuo sito web? Segnali per quali motivi, secondo quali criteri e per quanto tempo utilizzerai i dati raccolti?
    Fornisci tutti i dati relativi al Titolare del trattamento?
    Permetti all’utente di modificare o cancellare i suoi dati personali in qualsiasi momento?

    Cosa rischi se non ti conformi alla GDPR

    Il mancato rispetto della Legge verrà punito tramite multe salate, più grandi rispetto a quelle previste dalla legge precedente. Le sanzioni previste verranno valutate caso per caso e potranno ammontare fino a 2-4% del fatturato globale totale o fino a un totale 20 milioni di euro.

    Quello che cambia con la nuova Legge, sarà il livello di controllo del rispetto del regolamento.
    I controlli per la conformità delle aziende alla GDPR verranno gestiti dalle SAs, autorità di vigilanza che si occuperanno di punire le società che si trovano ad essere in violazione del Regolamento.

    In particolare, le SAs si occuperanno di:

    Emettere avvisi di non conformità

    Eseguire gli audit

    Dettare le modifiche

    Imporre le scadenze per le correzioni

    Ordinare che i dati vengano persi o cancellati

    Impedire alle società di trasferire dati a qualsiasi altra giurisdizione fino a quando non saranno soddisfatti tutti i mandati di conformità

    Valutare le multe per non conformità (caso per caso)


    Mr Keting può prepararti un Piano di Sicurezza su misura.
    Il Piano di sicurezza di Mr Keting prevede:

    Audit

    Formazione del Titolare del trattamento e dei dipendenti aziendali (cos’è la GDPR?)

    Servizio hosting, backup e protezione dei dati

    Protezione dell’ufficio e delle postazioni di lavoro (attraverso Firewall e Antivirus)

    Protezione Computer da furto informatico dei dati

    Protezione del sito web (Anti Malware e certificato SSL)

    Controllo e segnalazioni in caso di attacco informatico


    Hai trovato interessante l’articolo “GDPR: cos’è e perché è importante?”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.

  • La firma professionale alle e-mail

    La firma professionale alle e-mail

    Può sembrare un aspetto superfluo o non rilevante, ma spesso la firma professionale è uno  strumento che non viene utilizzato al meglio.

    La firma alle email non è solo un modo per congedarsi dopo un messaggio o per ricordare ai destinatari i propri contatti, ma è soprattutto uno spazio pubblicitario gratuito dove poter promuovere l’azienda, il brand, un prodotto o un servizio.


    Ma quali sono gli ingredienti giusti per creare una firma alle mail perfetta?

    Sii breve ma chiaro

    La firma professionale non deve essere troppo lunga. Dalle 4 alle 7 righe, con le barre verticali usate come spaziatori per rendere il tutto più leggibile.


    Includi i dati essenziali

    Nome e Cognome
    Ruolo aziendale
    Contatti personali (Numero di telefono e e-Mail)
    Nome dell’azienda
    Contatti aziendali (indirizzo e recapiti telefonici)
    URL del sito aziendale (può essere collegato direttamente al nome dell’azienda)


    Il logo nella firma?

    Il logo aziendale può essere inserito, ma l’importante è che la firma non diventi un’unica immagine.

    Spesso questo aumenta le dimensioni dei file delle email, può viene visualizzato dal destinatario perché spesso i client bloccano lo scaricamento automatico delle immagini, ma soprattutto i dati contenuti al suo interno non possono essere copiati e incollati dai destinatari.


    Pensala come ad un’occasione per farti pubblicità

    La firma professionale è anche uno spazio pubblicitario: inserisci il richiamo ai social network aziendali o, nel caso ti interessi fornire rimandi ai tuoi social personali, inserisci solo quelli inerenti il tuo lavoro, come ad esempio Linkedin.

    Farlo attraverso i collegamenti ipertestuali, piuttosto che inserendo immagini.

    UN ESEMPIO CONCRETO?

    Mario Rossi
    Sales Manager
    +39 333 3333333 | mario@nomeazienda.it
    Nome azienda | Indirizzo | Tel +39 0444597599
    Facebook | LinkedIn


    «Sarebbe corretto creare firme differenziate: oltre a quella sopra descritta, bisognerebbe sempre avere una firma più corta, di non più di 3 righe, da utilizzare in caso di inoltro mail o nelle mail di risposta.

    E per finire, mi raccomando: mantieni la tua firma professionale, evita la tua citazione preferita e, in caso, considera l’alternativa inserire il “motto” aziendale».

    Mr Antonio Conti

    Founder & Partner at Mr Keting


    Hai trovato interessante l’articolo “La firma professionale alle e-mail?”

    Lascia una recensione sulla nostra scheda Google My Business.